L’apparenza conta sul lavoro? L’aspetto fisico aiuta a fare carriera? Se lo chiedono oggi due specialisti in questioni di bellezza e salute. Sono il giornalista Bénédicte Flye Sainte Marie e la Dottoressa Catherine de Goursac. Due autori di un libro sul potere dell’aspetto appena uscito in Francia.
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L’apparenza conta sul lavoro?
I due autori, in un’intervista a Grazia Francia, hanno spiegato perché hanno scelto di scrivere un libro che mettesse in connessione l’importanza dell’apparenza con i successi sul lavoro. Sì perché la bellezza può essere un aiuto ma anche una dittatura. Uno strumento che aiuta la realizzazione personale, il ‘migliore biglietto da visita’, oppure che la fagocita del tutto. Causando squilibri come sessismo e mancanza di meritocrazia.
Per Bénédicte Flye Sainte Marie la questione dell’aspetto non è mai stata così tanto nell’aria. Così racconta l’autore: “Si può fare una doppia osservazione: prima di tutto, l’iper-presenza nella nostra società di immagine corporea. L’era del ritocco, i filtri Instagram, i tutorial di bellezza che ci spiegano in un loop come cancellare questo o quel difetto. Coloro che non sottoscrivono codici di attrattiva sono quindi penalizzati quando non sono discriminati a priori”.
L’intervista continua….
“Dall’altra parte dello spettro, ci sono anche sempre più persone, conosciute o meno, che sostengono il senso di tutte le morfologie, delle età, dei corpi nella loro diversità, come il modello di Winnie Harlow . Top-model e apostola del Body positive che si mostra con orgoglio sulle passerelle nonostante la vitiligine.
Gli autori hanno poi voluto chiarire l’obbiettivo del libro. “Perché la “bellezza” è soprattutto una costruzione storica. Per prima cosa abbiamo voluto mostrare come i canoni estetici sono variati attraverso i secoli per raggiungere quello che sono oggi. Il cuore del libro è quindi dedicato al bonus che un bel fisico concede nel mondo del lavoro, a livello di assunzione e stipendio, ma anche prima, quando si è bambini e durante tutta la scuola. Si prolunga la riflessione chiedendosi se questa plastica piacevole, che è quindi un acceleratore del successo, è anche una promessa di felicità, come ha detto Stendhal. Non è così sicuro! Ad esempio, alcuni studi scientifici dimostrano che le persone attraenti hanno maggiori probabilità di divorziare, specialmente tra gli uomini, soprattutto perché hanno più “alternative sessuali” rispetto a quelle che lo sono meno”.
Il rischio di discriminazione, come sottolineano i due autori, c’è. E spesso gli strumenti in dotazione non sono adeguati. Per esempio è difficile dimostrare che una lavoratrice viene discriminata per via dell’aspetto fisico. Eppure è un problema di cui tutti dovremmo farci carico.