Pubblicato il

A Basilea la prima mostra completa dedicata ai Nightclub

Night Fever. Designing Club Culture 1960 – Today sarà inaugurata il prossimo 16 marzo

Nightclub
Garvey Simon Gallery

Per tutti gli amanti dei nightclub sarà inaugurata il prossimo 16 marzo al Vitra Design Museum la mostra Night Fever. Designing Club Culture 1960 – Today. Si tratta della prima mostra completa sulla storia del design e della cultura del nightclub. Ricordiamo infatti che nightclub e discoteche sono epicentri della cultura pop. Luoghi in cui, dagli anni Sessanta, si è radunata l’avanguardia per mettere in discussione le norme sociali ed esplorare diversi livelli del reale. Molti club erano opere d’arte globali. All’interno si fondevano architettura d’interni e design di mobili, grafica e arte, luce e musica, moda e performance.

Nightclub
Roger Tallon – Swivel Chair Module 400 (Le Garage Paris, 1965)

Night Fever: la mostra

La mostra Night Fever prende le mosse dalle discoteche degli anni Sessanta. Per la prima volta offrirono, infatti, spazi per sperimentare con architettura di interni, nuovi media e stili di vita alternativi. Fra le tante discoteche nate dalla collaborazione con architetti del Radical design italiano, segnaliamo il Piper (1966) di Torino. Si trattava di uno spazio multifunzionale concepito da Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso. Con i suoi mobili modulari non solo il nightclub faceva ballare, ma si prestava ottimamente anche per concerti, happening e teatro sperimentale.

Nightclub
Discoteca FlashBack – Studio 65, 1972

 

Vita notturna e arte insieme nei nightclub

Negli anni Settanta la disco music diventò un genere a sé stante. Il dancefloor offriva un palcoscenico per performance individuali e collettive. Lo Studio 54, aperto a New York da Ian Schrager e Steve Rubell nel 1977 e con gli arredi firmati dall’architetto Scott Romley e dall’interior designer Ron Doud, divenne un luogo d’incontro molto amato dagli idoli del culto delle celebrità, allora ai primordi. Non è, infatti, un caso che il locale venisse frequentato abitualmente da Andy Warhol. Discoteche come il Mudd Club (1978) o l’Area (1978) di New York, fusero progressivamente la vita notturna e l’arte, offrendo nuove opportunità ai giovani artisti emergenti. Fu su questa scena che ebbe inizio la carriera di Keith Haring e Jean Michel Basquiat.

Nightclub
Studio 54, 1979

Gli anni 2000

Dagli anni 2000, lo sviluppo della cultura dei club si è fatto più complesso. Da un lato, essa è in forte ripresa e in continua espansione, viene fatta propria da marchi e festival musicali globali, dall’altro, molti nightclub sono ormai diventati essi stessi storia, sono stati spinti fuori dai contesti urbani o esistono solo come vestigia di un allegro passato. Intanto, è cresciuta una nuova generazione di architetti che si confronta nuovamente con la tipologia del nightclub: tra questi vi è lo studio olandese OMA, sotto l’egida di Rem Koolhaas, che ha proposto un nuovo concept per uno dei club più famosi del mondo, il Ministry of Sound di Londra.

Nightclub
Assemble – Newcastle Stageat Horst Arts & MusicFestival, Belgium, 2017

La Grafica

A completare la struttura cronologica della mostra, l’organizzatore Konstantin Grcic e il light designer Matthias Singer hanno elaborato un‘installazione musicale e luminosa che catapulta i visitatori nella movimentata storia della cultura dei club. Una raccolta selezionata di copertine di dischi, tra cui i disegni di Peter Saville per Factory Records o la copertina programmatica dell’album Nightclubbing di Grace Jones, sottolinea le importanti relazioni tra musica e design nella cultura dei club dal 1960 a oggi.

Nightclub
Poster-manifesto della discoteca FlashBack di Borgo San Dalmazzo, 1972
Stile.it sceglie e raccomanda in maniera indipendente prodotti e servizi che si possono acquistare online. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti nel testo, Stile.it riceve una commissione senza alcuna variazione del prezzo finale.
Categorie Tempo liberoTag