Michelle Zilli è una life coach che ha provato sulla sua pelle le conseguenze di quella che chiama ‘dipendenza dall’amore’. Ovvero quella condizione che fa aggrappare alle relazioni anche quando sono tossiche, causano sofferenza e infelicità. Dinamiche che si ripetono non in una, ma in due, tre, quattro storie. Se il filo rosso delle relazioni è l’insoddisfazione, forse è il caso di fermarsi e ripensare al modo in cui si vive l’amore.
Quali sono i sintomi della dipendenza dall’amore?
Secondo la life coach (fonte), quando ci sono delle dinamiche che si ripetono tali e quali in ogni relazione che si vive, è il caso di chiedersi se, più che l’amore, è la dipendenza da esso che tiene legati. La paura di non avere una storia è più grande di quella di viverne una insoddisfacente. Un cortocircuito che allontana dalla felicità. Tra i ‘sintomi’ che l’esperta evidenzia, c’è l’ossessione di prevedere tutto quello che la persona amata desidera, sente, vuole, e anticiparlo. Non si tratta di semplici attenzioni, ma di una vera mania. Lui o lei finiscono per essere sempre ed esclusivamente al primo posto. E non è raro escludere per questo gli amici, la famiglia, mettere da parte il lavoro. Si cerca di cambiare in base a ciò che lei/lui vuole. Ci si mette in dubbio costantemente. Si tollera, molto più di quanto sarebbe giusto. Si è accondiscendenti anche quando il rispetto viene a mancare. Si ignorano i campanelli d’allarme, inclusi gli abusi verbali, e si finisce per scusare qualsiasi comportamento ingiusto. Si vive un dramma dopo l’altro, con lacrime e litigi che diventano una costante.
Come reagire?
Se vi riconoscete in molti di questi segnali, è probabile che stiate vivendo questa condizione di dipendenza dalla relazione. E dunque, come uscirne? Innanzitutto, mettendo dei paletti, stabilendo dei confini. Occorre essere chiari su cosa è tollerabile e cosa non lo è. Vi fa stare male quando lui/lei non si fa sentire per giorni? Bene, lo dovete dire chiaramente. Se le cose non cambiano, probabilmente non vale la pena stare male per qualcuno che non modifica nemmeno di una virgola i comportamenti che vi fanno soffrire.
E’ importante ascoltare, considerare i sentimenti negativi: sono i nostri più sinceri campanelli d’allarme, e non vanno ignorati. Anche quelli più inconsci, meno palesi. Perché quello specifico comportamento fa innervosire? Ascoltatevi. Se qualcosa fa soffrire occorre pensare a come modificarla, e se si è in coppia, lo sforzo deve venire da entrambi. L’autostima, l’amore per sé, deve equivalere all’amore che si ha per l’altra metà della coppia, altrimenti il gioco non vale la candela. Naturalmente è necessario essere onesti, sia con se stessi che con il partner. Infine, ricorda Michelle Zilli, non bisogna aver paura di chiedere un consulto a qualche professionista, perché è facile non accorgersi dei propri errori.