Sci di inverno, istruzioni per l’uso. Sì perché la pratica sciistica è una disciplina intensa, piacevole e appassionante che ha però bisogno di molto riscaldamento.
Non solo fisico, ma mentale. Infatti è opportuno, prima di sentirsi a tutti gli effetti una valanga blu, mettere in campo alcuni semplici consigli. Sia che siate esperti sia che viviate lo sport come foste alle prime armi. Il tutto per non farsi male e per non rovinarsi la vacanza.
Le Figaro ha quindi chiesto Jean-Paul Pelissier, direttore tecnico della scuola francese di sci (ESF) di Val Thorens, le sue raccomandazioni per sfruttare al meglio il momento ‘sci’.
Sci, i consigli dell’esperto per vivere bene l’alta quota
Correttamente equipaggiati
Indossare il casco come i bambini è è fortemente raccomandato. Jean-Paul Pélissier lo consiglia anche per gli adulti. Ma per loro, avverte: “Alcuni stanno acquisendo paraschiena, ginocchiere. Con tali orpelli si sentono invincibili. Non dobbiamo cadere in questo eccesso “.
L’attrezzatura include anche la protezione solare. Una buona crema anti-UV e occhiali o maschera di categoria 4 sono essenziali, anche se il cielo è nuvoloso. “Le radiazioni sono sempre forti e non siamo immuni da bruciature”, avverte il professionista dello sci. Per quanto riguarda l’abbigliamento: favorire gli abiti tecnici progettati per garantire la termoregolazione del corpo e una temperatura costante durante lo sforzo.
Riscaldarsi prima di sciare, anche se in buone condizioni
Ovviamente, l’ideale è praticare un’attività fisica tutto l’anno. Esercizi specifici sulle gambe, gli addominali, i glutei. Anche per i non sportivi c’è però speranza.
“Abbiamo a che fare con una clientela che non è particolarmente sportiva. Per chiunque è bene effettuare un piccolo risveglio muscolare: stretching, movimenti rotatori, esercizi di rilassamento per evitare dolori. Inoltre, una breve salita prima di indossare gli sci non dovrebbe essere vissuta come un lavoro ingrato “, afferma Jean-Paul Pélissier.
Attenzione all’altitudine, i bambini possono soffrire
“Non dobbiamo dare il massimo dal primo giorno”, afferma il capo del FSE. L’altitudine colpisce il corpo che, oltre i 2000 metri, può mostrare segni di mancanza di respiro.Inoltre, è meglio non portare i bambini sotto i 18 mesi oltre i 1500 metri e quelli sotto 3 anni oltre i 2000 metri. Soffrono di raffreddore e possono sviluppare infezioni alle orecchie, secondo gli specialisti.
Adesso sì che può cominciare il divertimento.