Pochi turisti hanno il coraggio di affrontare il gelo dell’inverno russo e optare per un viaggio a San Pietroburgo. Ma ne varrebbe proprio la pena. Se si pensa alle romantiche passeggiate tinte di magia che la città è in grado di offrire. Sono molti gli episodi diventati epici che raccontano di storie di innamorati. Lo zar Alessandro II, il giorno prima del suo assassinio, disse alla moglie Caterina “A San Pietroburgo le grandi storie d’amore non muoiono mai …”. Passeggiare per le strade invita a scoprire una visione quasi teatrale di San Pietroburgo, dove sembra che tutti i giochi siano consentiti dietro le facciate barocche, classiche, neo-russe e Art Nouveau, allineate in perfetta armonia. Al centro, le prospettive esasperanti si aprono su orizzonti lontani e sull’Italia degli architetti Rastrelli, Rossi e Rinaldi. Un’atmosfera irreale sembra fluttuare.
Magie d’inverno a San Pietroburgo
Senza dubbio perché la città è il frutto di un sogno, quello di Pietro il Grande. Nel 1703, la città emerse dalle paludi del Delta della Neva attraverso il lavoro titanico dei prigionieri. La città riflette la luce tanto quanto l’ombra dell’impero degli zar. La bellezza e il grigiore. L’invisibile è cristallizzato nel visibile e viene costantemente duplicato. Passando costantemente dalla realtà al miraggio, dalla luminosità all’oscurità . In questa sorta di “mondo intermedio” si sentono quasi i mormorii di Dostoevskij, Gogol o Puskin. L’amore a prima vista è inevitabile. Chiunque rimane affascinato dalla sua storia e dalla sua atmosfera unica. Dalla vista dei suoi palazzi color caramello, dalle lampadine dorate e dai canali annegati nella nebbia.
Drappeggiata nel suo cappotto di neve e ghiaccio, San Pietroburgo è ancora più romantica. Tanti sono gli edifici storici da visitare. Palazzo Yusupov nel delizioso teatro rococò, Palazzo Stroganov, Palazzo Menshikov, il lussuoso Palazzo Chouvalov sede del Museo Fabergé. Dai secoli passati al giorno d’oggi con i luoghi più alla moda. Nello spirito delle piattaforme creative Taiga e Loft Project Etagi, installate in un ex palazzo ed ex fabbrica di pane. Golitsyn Loft è stato inaugurato l’anno scorso a 20 Nab. Reki Fontanki. Bar, ristoranti, stilisti brulicano in questi edifici imponenti dove ci si perde in infiniti corridoi pieni di hipster.
Nella zona dello shopping, questa volta sul fiume Moika, Au Pont Rouge è un capolavoro in stile Art Nouveau del 1907, riaperto nel 2015. Un gran numero di architetti ha dato una nuova spettacolare vita a questo grande magazzino. Al Pont Rouge, il rinnovamento della città ricorda New Holland. Quest’isola, a lungo chiusa al pubblico, è stata restaurata grazie all’oligarca Abramovich. Tra i nuovi indirizzi, Moroshka dlya Pushkina è senza dubbio quello più romantico a prendere per la gola.