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A modo mio, l’arte di Nespolo ad Aosta

Fino all’otto aprile

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Lara Facco P&C

“A modo mio, Ugo Nespolo tra arte cinema e teatro” è il titolo della mostra allestita al Centro Saint-Benin di Aosta. Fino al prossimo 8 aprile la mostra analizza l’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. Curata da Alberto Fiz con Maurizio Ferraris questa personale spazia dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro. Il percorso espositivo è stato ideato proprio per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata.

A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro: la mostra

La mostra presenta circa 80 opere tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, tappeti, fotografie. Il percorso cronologico parte dal 1967 per arrivare ai nostri giorni. Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere in mostra fanno emergere la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana. L’artista ha, infatti, ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni.

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Ugo Nespolo – Grande conto, 1981

Le opere in esposizione

Nel percorso espositivo è possibile incontrare la BMW K1 del 1993. In mostra anche uno Skiff Olimpico Black Fin lungo otto metri mai esposto prima d’ora. La vena trasgressiva dell’artista è ben presente in “Condizionale”. Si tratta  di un’ installazione poverista del 1967 con il nastro in gomma che esce da due elementi in legno e formica. La scultura simula l’andamento della pellicola cinematografica. In esposizione anche le tavole dedicate al filosofo torinese Valentino Annibale Pastore. Nelle tavole l’artista propone la combinazione tra 256 tipi di sillogismi segnici.

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Ugo Nespolo – Avanguardia educata, 1995

Da non perdere

Un ampio spazio è dedicato al ciclo “Museo”. Iniziato alla metà degli anni settanta il ciclo rivisita la fruizione dello spazio pubblico. Contemporaneamente, l’opera, denuncia l’atteggiamento acritico e conformista nei confronti dell’arte contemporanea ufficiale. Proprio perché celebrata dal sistema economico l’arte ufficiale è fonte di continue speculazioni. Infine segnaliamo l’installazione “Avanguardia educata” del 1995, che ripropone una sintesi postmoderna dei segni novecenteschi, tra futurismo, Bauhaus e pop art.

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