Quando l’onestà non è la migliore scelta. E la bugia aiuta. Una psicologa rivela perché le donne dovrebbero mentire ai loro partner sul loro conto in banca. Ad affermarlo è la psicologa e scrittrice londinese Hélene Fermont. Lei sostiene che, anche nelle relazioni più sane e durature, qualcosa deve rimanere oscuro. Come la propria situazione finanziaria.

Bugia bianca: quando mentire è meglio che dire la verità…

La scrittrice, che esplora i temi della menzogna nel suo ultimo libro, insiste sul fatto che ogni donna dovrebbe prendere in considerazione il fatto di avere il proprio conto in banca. E non rivelarne il proprio contenuto al proprio partner. Perché dovrebbe? Per salvaguardare l’equilibrio della coppia.

“Non essere finanziariamente indipendente ti mette in pericolo di sentirti intrappolata con qualcuno che non va bene per te”, ha detto la studiosa. “Quella di mentire per proteggere la propria libertà e sicurezza è una scelta accettabile”. “Non è necessario rivelare l’importo esatto nel conto. Finché entrambi sanno che l’altro è finanziariamente indipendente e sono onesti riguardo alle cose importanti, avere dei fondi privati non è un problema”.

“Anche le relazioni più sane possono andare a pezzi. Ed è importante avere quel fondo per eventuali crisi”. Nel caso in cui giunga alla fine, insomma. E se non si finisce per intaccarlo per necessità, almeno ci si può sentire orgogliosi di provare un po’ di sana indipendenza economica. Per un rapporto equilibrato, sostiene la Fermont, entrambe le parti dovrebbero contribuire alle bollette e alle spese.

Ma c’è un’altra cosa su cui conviene tacere. Almeno all’inizio. E sarebbe quello che riguarda le relazioni passate. Quando si conosce qualcuno, infatti, non occorre sentirsi obbligati nel rivelare le ragioni per cui gli amori precedenti non hanno funzionato. “Queste ragioni possono essere molto personali. A volte il passato è meglio lasciarselo indietro”.

Un altro caso in cui va bene dire una bugia bianca è quando qualcuno chiede la tua opinione sul loro aspetto. O quando qualcuno ha bisogno di rassicurazione. “Siamo tutti colpevoli quando facciamo un complimento che non intendiamo fare. Oppure ridendo di una battuta che non troviamo divertente. Questo è spesso perché non vogliamo ferire i loro sentimenti”. E allora ben vengano, secondo la psicologa.