Zombieng: è un termine coniato dai Millennials. Si tratta di un fenomeno crescente tra trentenni abituati all’amore sui social. Se il ghosting si manifestava con comunicazioni interrotte improvvisamente e senza spiegazioni, il zombieng contempla un passo in più. Quale? Dopo la fine dei contatti, il ritorno.
I Millennials (ma non solo loro) sono abituati a “sparire”. È un modo per non affrontare il partner di una vita. O la persona con cui si è avuta una breve relazione. Il zombieng invece è più “sfacciato”. Se qualcuno è sparito non rispondendo più a telefonate, messaggi o mail, può ripresentarsi con una bella faccia tosta.
Zombieng: come affrontarlo
L’ultimo trend in fatto di rapporti suscita non poche preoccupazioni. Lo zombieng non spaventa solo chi lo subisce, ma più in generale mette a rischio i comportamenti delle generazioni future. Siamo davvero così abituati ad “amare” attraverso i social? E così facilmente come nasce un rapporto attraverso faccine e cuoricini, può finire senza risposte in chat? E ancora: quale diritto abbiamo di tornare sui nostri passi inviando uno smack tramite WhatsApp?
Lo psicologo Bill Levkoff si è espresso su Business Insider riguardo a questi fenomeni. Secondo l’esperto occorre essere realistici. Se abbiamo iniziato una relazione tramite messaggi o ci siamo mandati qualche mail di notte, possiamo parlare davvero di relazione?
Forse non dovremmo aspettarci più di tanto da qualcuno con cui abbiamo contatti virtuali e saltuari.
Zombieng: cosa dice di noi
Essere respinti non è mai piacevole. L’autostima può crollare. E se qualcuno ritorna dopo essere sparito, state attenti. È davvero questo il tipo di persona da cui vogliamo dipendere? Chi ci lascia come e quando vuole, e si ripresenta come e quando vuole, non ha intenzioni serie. Il ghosting e il zombieng potrebbero essere fenomeni che aiutano a prenderci del tempo. Tempo per riflettere, per capire cosa vogliamo davvero.
“Il concetto di persone che si connettono e scompaiono non è nuovo”, spiega Levkoff. È solo che tempo fa sarebbe stato più difficile accorgersi di qualcuno che non “ci vuole più”. Oggi basta un click, aprire la nostra casella di posta o guardare il telefono. Occorre riflettere sulle modalità di conoscenza. Non sarebbe meglio frequentare e guardare negli occhi chi ci interessa?