Se avete intenzione di chiedere un aumento di stipendio al vostro capo, fatelo a voce. Non via mail. Avrete in questo modo più possibilità di ottenere ciò che desiderate. Allo stesso modo, se volete far valere le vostre ragioni su un tema preciso, o convincere qualcuno che è in disaccordo con voi, la via orale è sempre la più efficace. Lo afferma lo studio pubblicato su Psychological Science, ripreso dal Washington Post.
Chiedere un aumento (e non solo): il potere della voce
In pratica la teoria (confermata dallo studio) è che la voce ‘umanizzi’ e pertanto renda più efficace la spiegazione di un pensiero. Lo rende più ‘vero’, più profondo, veritiero. La voce fa sembrare più ragionata la teoria esposta, più meritevole di considerazione. Mentre le parole scritte trasmettono distacco. Qualcosa può essere stato nascosto, celandosi dietro la facile neutralità delle lettere digitate.
L’esperimento è stato condotto proponendo a dei volontari ragioni pro e contro rispetto a temi come la guerra, l’aborto, la musica (pare che lo scontro tra estimatori della musica country e del rap sia accesissimo). Le argomentazioni venivano proposte sotto forma di immagini, contributi audio o parole scritte. E’ stato quindi chiesto ai volontari di dare un giudizio sulle persone che hanno formulato tali opinioni. Ed è emerso che chi viene esposto ad un’argomentazione contraria al proprio sentire usa come prima ‘strategia’ dialettica la ‘deumanizzazione’ dell’altro. Ovvero, lo immagina come incapace di provare emozioni o di ragionare. In questo modo dibattere e sostenere una posizione contraria, diventa più semplice. Chi leggeva le opinioni era in grado di deumanizzare molto di più il potenziale avversario rispetto a chi ne udiva la voce.
Ecco che, sia che vogliate chiedere un aumento, che desideriate far valere le vostre ragioni, o che semplicemente stiate dibattendo su un tema a voi caro, esporre la vostra posizione oralmente permetterà all’altro di tenervi maggiormente in considerazione. Vi investirà di una ‘autorità’ umana che non avreste via mail. Tuttavia lo studio sembra non tenere conto di chi a voce si sente traviato dall’emotività. Molte persone pensano di avere migliori capacità di espressione quando scrivono. Perché hanno tempo di ragionare, valutare, riconsiderare modi e toni. E invece a voce tendono a farsi prendere dall’emotività non riuscendo a raggiungere l’obbiettivo.