Che il vino possa essere un ottimo compagno per un primo appuntamento è cosa risaputa. Ma non siamo tutti sommelier: non è facile avere a che fare con una lista di vini. E non è facile neanche riconoscere etichette e procedure per non fare brutte figure. Occorre dimostrare, con una certa disinvoltura, di essere un minimo padroni dell’argomento.

Quali sono i consigli da seguire? Eccone tre, proposti da alcuni sommelier, da non scordare più.

1. Comunicare con discrezione al cameriere la fascia di prezzo a cui si vuol fare riferimento.
I sommelier hanno raccomandato di attenersi al budget. L’interessato alla cura dell’appuntamento non può esagerare sul prezzo. Non serve solo apparire conoscitori dei tipi di vino. E poi, un vino non è obbligatoriamente gradito e piacevole solo per il fatto di essere particolarmente costoso. Basterà indicare con un dito un prezzo della lista e chiedere “qualcosa in quest’area”. Chi vi sta di fronte non capirà sicuramente di cosa state parlando. E il cameriere avrà compreso che sei aperto ai suoi suggerimenti. Anche economici.

2. Al vino scelto quale piatto accoppiare? È doveroso rifarsi alla geografia, suggeriscono i sommelier.
Se si pensa di consumare un piatto di pasta, è consigliabile scegliere dal menu un vino italiano. Per le lumache, meglio uno francese. Insomma, così diventa più semplice. Generalmente i menu non presentano descrizioni del vino, però. Ma spesso indicano la posizione del vigneto.

3. Si nota sul menu un vino dal nome apparentemente impronunciabile? Ordinatelo.
Potrebbe apparire un consiglio un po’arretrato, ma un sommelier si è pronunciato così: “È impossibile per un vino essere impronunciabile, da un luogo di cui non hai mai sentito parlare, ed essere terribile. Può essere solo impronunciabile, ma per provenire da un posto sconosciuto ed essere su una lista di vini, deve essere per forza delizioso”.