I nutrizionisti si mettono le mani nei capelli quando ne sentono parlare. E le linee guida sull’alimentazione sana di qualsiasi dipartimento legato alla salute non trovano corrispondenza. Eppure la keto diet, abbreviazione di quella che in italiano è chiamata dieta chetogenica, è amata da molti. Secondo il Business Insider, è il regime alimentare più seguito nella Silicon Valley, per esempio.
Le menti illustri del mondo della tecnologia amano questa dieta a base di grassi e proteine. La keto diet richiede infatti di ridurre al minimo l’apporto di carboidrati in favore di carne, pesce, uova, formaggi. Grassi e proteine in abbondanza: esattamente il contrario della dieta mediterranea, insomma. La piramide alimentare viene capovolta: ma se è l’incubo di ogni nutrizionista, perché i ‘cervelloni’ della Silicon Valley la supportano? Ecco cosa riporta il Business Insider.
Keto diet: quali i benefici?
Nel mondo high tech si concepisce la keto diet come la migliore per bruciare grassi. Non ingerendo carboidrati, che solitamente sono il ‘carburante’ da cui il corpo attinge l’energia, si va ad attingere dalle scorte di grasso. E se una persona fa una vita sedentaria potrebbe essere un buon modo di non ingrassare. La keto diet inoltre porta a mangiare meno: si è naturalmente più inclini ad abbuffarsi di pizza o dolci piuttosto che di carne o burro. Questo accade anche perché i carboidrati stimolano la produzione di serotonina: ovvero, si prova piacere a mangiarli. Di conseguenza è più facile mantenere un buon peso corporeo, addirittura dimagrire.
Secondo gli estimatori della dieta chetogenica, mangiare cibi proteici e grassi aiuta a sentirsi energici più a lungo. Inoltre, aiuterebbe a mantenere la concentrazione. In effetti durante la digestione dei carboidrati si percepisce sonnolenza, ed evitandoli si rimane più attivi anche mentalmente.
Gli esperti tuttavia ci vanno cauti: forse per brevi periodi si possono avere benefici, ma sul lungo termine le conseguenze delle diete iperproteiche non sono tutte rose e fiori. Affaticamento di reni e fegato, carenze vitaminiche, addirittura incrementi di tossine, sono solo alcuni dei pericoli di una dieta con pochi carboidrati e a limitata ingestione di vitamine (anche la frutta e le verdure sono considerate carboidrati, perciò consumate solo se di particolari tipologie).