Bere un caffé al mattino è un piacevole modo per svegliarsi e affrontare la giornata. Consumare quattro caffé al giorno, invece, stando a quanto riporta il Daily Mail, andrebbe a diminuire il rischio di malattie cardiache del 15% nonché la possibilità di una morte prematura del 17%. A svelarlo sono stati i ricercatori dell’Università di Southampton, il cui studio è stato pubblicato sul British Medical Journal. Ebbene sì, a loro avviso consumare con moderazione questa bevanda apporterebbe più benefici che danni.
Quattro caffé al giorno? Sono più i benefici che i rischi
Sono giunti a questa conclusione analizzando, in collaborazione con l’Università di Edimburgo, oltre 200 studi già esistenti che hanno cercato di capire quale fosse l’impatto della bevanda sullo stato di salute. Cosa è emerso? Bere caffé ridurrebbe il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nonché il cancro al fegato e all’intestino. Inoltre andrebbe a diminuire la probabilità (36%) di ammalarsi di Parkinson e (27%) del morbo di Alzheimer.
La ricerca
Il caffé è davvero così “miracoloso”? Gli scienziati ritengono che i composti antiossidanti presenti nella nota bevanda siano i veri responsabili dei benefici. I meriti non sono dunque da attribuire alla caffeina: a confermarlo il fatto che il decaffeinato ha un impatto simile al normale caffè. “Il caffè tostato – hanno affermato gli studiosi – è una miscela caratterizzata da oltre 1.000 composti bioattivi, alcuni con effetti antiossidanti, antinfiammatori, antifibrotici o antitumorali quindi potenzialmente terapeutici“.
Meglio però non esagerare. I ricercatori hanno scoperto che, bere più di tre tazze al giorno, non apporta ulteriori benefici. Altri studi hanno invece dimostrato che, le persone che sono solite superare questo quantitativo, possono andare incontro a dei rischi.
I rischi
Assumere molta caffeina non è un bene per le donne in gravidanza: rischiano infatti di perdere il bambino. Secondo NHS non dovrebbero bere più di due caffé al dì. Non è solo il gentil sesso a doverne limitare il consumo. L’European Food Safety Agency ritiene che, andare oltre le quattro tazze al giorno, possa sviluppare ansia, insonnia, disturbi del ritmo cardiaco o insufficienza cardiaca.
Conclusioni
In un editoriale pubblicato sul British Medical Journal, Eliseo Guallar della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha messo in guardia i lettori sul fatto che il caffè, spesso, viene consumato in abbinamento a zucchero, latte o panna. Ciò potrebbe andare ad annullare i benefici della bevanda. Il caffé è sì molto amato ma non è un farmaco: può fare del bene ma non per questo bisogna iniziare ad assumerlo per prevenire determinate patologie.