Amarelli nasce nel 1731 a Rossano: è la più Antica Fabbrica di liquirizia al mondo. È in Calabria che vede origine la sua qualità. E più precisamente a Rossano, sulla costa ionica dove cresce spontaneamente la migliore qualità di radice.
Amarelli: storia della liquirizia italiana
Dal bastoncino grezzo alla liquirizia pura o leggermente aromatizzata con menta o anice. Dalle gommose fresche e agrumate all’arancia, al limone o alla violetta. Fino ai Sassolini dello Jonio, confetti delicatamente colorati. La liquirizia Amarelli assume forme e gusti diversi sempre racchiusi in piccoli scrigni. Sono ormai famose le colorate confezioni in metallo che riproducono antiche e nuove etichette. Piccole confezioni testimoni di una lunga tradizione che diventa prodotto.
Oggi l’Azienda, indiscussa leader nel mercato nazionale, esporta in 26 Paesi esteri. E promuove l’autentico e ineguagliabile gusto della liquirizia italiana, pura e naturale. Per raccontare questa storia davvero unica, la Famiglia Amarelli ha creato il Museo della Liquirizia, che accoglie ogni anno oltre 50.000 visitatori. Un viaggio che parte dalla produzione, nel gusto e nella conoscenza di questa straordinaria pianta dalle radici benefiche.
Amarelli fra i 40 laboratori di produzione in FICO
A Bologna si racconta la storia che c’è dietro ogni cibo e quel “saper fare” fra coltivazione e trasformazione che ha valorizzato l’incredibile biodiversità italiana. FICO rappresenta la più grande occasione di incoming internazionale per l’agroalimentare italiano. Attesi 6 milioni di visitatori nostrani e 2 milioni dagli USA.
Amarelli ha pensato già dal 2001 a raccontare attraverso il Museo la storia affascinante della liquirizia e di un territorio. In FICO sarà ricreata la “casa di vetro”, un luogo in cui assaporare, imparare con i laboratori dedicati, divertirsi e acquistare le tradizionali e le nuovissime ricette.
In FICO ogni giorno un esperto caramellaio guiderà i visitatori attraverso un dolce viaggio che racconta l’origine della pianta della liquirizia. Ma anche dello zucchero e delle sue proprietà. Un modo per conoscere i processi di lavorazione con cui si arriva dal bastoncino di radice grezzo al prodotto finito. E dalla zucchero e acqua alla caramella. Dietro il “vetro” la coinvolgente e colorata lavorazione in real time e a mano della caramella. Per terminare poi in una golosa degustazione.
Due volte a settimana il laboratorio apre agli ospiti, a chi vorrà sperimentare e creare la propria caramella. All’interno del laboratorio il capo caramellaio insegnerà tecniche base, ciascuno con la propria postazione e gli strumenti del mestiere.
Bologna, un weekend alla scoperta delle Fabbriche di FICO
Lungo il percorso nel Parco agroalimentare più grande del mondo, i visitatori avranno l’occasione di scoprire la produzione dei cibi di alta qualità. Si comincia dalla filiera del latte, con l’esperienza della mungitura delle vacche. si prosegue con la visita alla Centrale del Latte, dove Granarolo mostrerà in diretta come si producono, oltre al latte, le mozzarelle e lo yogurt.
Successivamente si potrà assistere alla produzione dello Squacquerone (presso il Caseificio Valsamoggia). E del Grana Padano. E ancora la filiera dei cereali, partendo dalla macinatura del grano tenero nel Molino a pietra di Molino Grassi. Fino alla cottura del pane a cura del Forno Calzolari, che per l’occasione sfornerà il pane del mese a base di nocciole e farina di castagna.
La visita alla filiera dei cereali proseguirà con la tipica pasta fresca emiliana di Sfogliamo e si concluderà con la pasta secca all’uovo di La Campofilone. Il percorso terminerà nella zona delle fabbriche dei dolci italiani, dove sarà possibile assistere alla produzione di quattro golose eccellenze. Dal gelato artigianale di Carpigiani ai biscotti e panettoni Balocco. Dalle caramelle toscane di Fallani alla liquirizia calabrese di Amarelli. Un’occasione unica per conoscere le eccellenze gastronomiche d’Italia. Grazie alle Fabbriche di Fico il sogno del viaggio attraverso l’arte manifatturiera dei prodotti sarà finalmente realtà.