Se il motto “mai una gioia”, in fatto di amori, trova applicazione anche nel web, c’è poco da fare. Il senso del disagio e della persecuzione toccherà le sue punte più alte. Ma, attenzione, chi si senta sfortunato e perseguitato sul fronte delle app per appuntamenti on line non è, forse, esente da colpe. Potrebbe essere, infatti, una questione di lingua o, meglio, di linguaggio non proprio appropriato.
Anche il linguaggio vuole la sua parte…
Sicuramente, non si deve attribuire, subito, la colpa ad una altezza fisica stentata. O alla foto per niente attraente del profilo. E neanche al fatto che è già resa pubblica la notizia di una relazione in corso. O forse potrebbero essere tutte queste ragioni insieme, chi lo sa. Ma c’è anche un’altra cosa che trascuriamo. Una ragione che ci rimanda alla nostra preparazione linguistica.
Infatti usare frasi appropriate significherà raggiungere, con il 68% di probabilità in più, ad una risposta al messaggio trasmesso. Questo principio è sostenuto da una recente ricerca commissionata dall’app di dating TrueView. Che ha scoperto che gli utenti, inviando un messaggio coinvolgente, chiaro e preciso, potranno ottenere una risposta con il 45% in più di probabilità. Con un linguaggio, magari, senza orrori grammaticali vari.
Ricevere un “ciao” o un “hey baby” fa pensare subito male, insomma. Lo studio ha anche sottolineato che una maggiore attenzione per il linguaggio e un minore uso di imprecazioni, aumentano le probabilità di successo. TrueView, a tal proposito, ha persino introdotto sulla propria app un sistema atto a sostituire una parola “cattiva” con altre. Una serie di sinonimi ripuliti, insomma. Trovata carina.
TrueView presenta anche un filtro per la nudità che impedisce di inviare e ricevere foto a luci rosse e sconce. Che, probabilmente, non sono considerate appropriate ai potenziali pretendenti. In questo modo potrebbe essere più semplice creare tra gli utenti relazioni serie e durature. E non solo incontri occasionali. O almeno così si crede.