Preoccuparsi della propria salute è un dovere di tutti. C’è chi, al primo malessere, si allarma e chiama subito il medico e chi, invece, non ha un buon feeling con il camice bianco. Il rapporto dottore/paziente è piuttosto complicato. A confermarlo è stata un’indagine condotta da MioDottore, una delle più grandi piattaforme al mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche. Lo studio ha interrogato specialisti e pazienti su aspetti quali sincerità, fiducia e fedeltà. Oltre la metà dei dottori (59%) è dell’idea che, durante le visite, i pazienti omettano dettagli o addirittura nascondano informazioni relative ai reali motivi della visita. Italiani bugiardi? Fino a che punto mentono e, soprattutto, quali sono le ragioni che li spingono a tanto?
Italiani bugiardi con il medico? La ricerca di MioDottore
A vincere è la riservatezza. Ebbene sì, spesso si tende a non voler raccontare tutto (42%) al dottore curante. Anche l’imbarazzo (20%) ha il suo peso. C’è poi chi, essendo consapevole di essersi trascurato (16%), eluderebbe spiegazioni mosso da un certo di senso di colpa. E ancora c’è chi teme diagnosi allarmanti (10%).
Che dicono a tale proposito i diretti interessati? A quanto pare tutti, o quasi, si definiscono sinceri ergo affermano (93%) di non aver mai omesso qualcosa al proprio medico. Una piccola fetta di italiani bugiardi (7%) ha ammesso che il loro mentire è dettato dal bisogno di privacy e dal senso di pudore.
Pazienti disciplinati o ribelli?
Un altro argomento su cui riflettere è la fedeltà del paziente nei riguardi del medico curante. Ovvero, nel momento in cui chiedono aiuto, ascoltano poi le indicazioni dello specialista? Non tutti sono disciplinati. Anzi. Il 3% ha ammesso di non seguire le direttive del dottore, notizia confermata anche dal fronte opposto. Il 6% degli esperti ha infatti affermato di avere pazienti che non rispettano le cure prescritte. Come se lo spiegano? A quanto pare è soprattutto una questione di diffidenza nei riguardi dell’assumere medicinali (41%). Ma anche dimenticanza e pigrizia (entrambi 23%).
C’è anche quel 9% di casi in cui i medici ritengono che gli assistiti non siano davvero convinti delle raccomandazioni ottenute. Motivo per cui, quasi la metà (47%) dei pazienti, non porta avanti il percorso: preferiscono verificare la diagnosi consultando un altro esperto.
Ginecologi, urologi e psicologi sono “gli intoccabili”
Il discorso non interessa tutti alla stessa maniera. Esistono infatti delle categorie “intoccabili”. Ginecologi, urologi e psicologi, se di fiducia, non vengono mai traditi. Essendo figure con cui si instaura un rapporto di massima confidenza, là dove nasce un buon feeling cambiare è fuori discussione.
Il 74% dei pazienti si è dichiarato fedele al proprio specialista. La maggior parte si fida del dottore scelto (41%) e non intende cambiare. Il 21%, infatti, rimane in cura dallo specialista storico. Perché? Lo conosce da tempo. Quando invece si intende cambiare esperto è perché si vuole un altro parere. La ragione può scaturire anche da qualche aspetto del medico che non va troppo a genio.