Il lavoro dei giovani è sicuramente uno dei temi caldi del nostro tempo. E le domande che più spesso si affollano nella nostra mente lo riguardano da vicino. Come trovare un buon lavoro? Come incontrare una solida opportunità professionale? Per i più giovani invece: come trasformare una delle tante opportunità di stage in un lavoro fisso? Perché spesso non è facile trovare aziende disposte a investire nei più giovani e che realtà che non usino la formula stage per sfruttare una risorsa dopo l’altra.
Lavoro: perché è così difficile trovarlo secondo gli esperti
Secondo il “Rapporto Annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2017”, redatto dal Ministero del Lavoro, su un totale di 318mila tirocini attivati nel corso del 2016, solo 103mila si sono formalizzati in un nuovo impiego: una percentuale del 32,4% che evidenzia come non sia sempre automatico arrivare alla formalizzazione del contratto. Le ragioni più frequenti, secondo gli analisti, si possono individuare in alcune carenze macro, nate in alcuni casi dal passato formativo, dalla poca umiltà, capacità di attenzione; dalla mancanza di professionalità alla scarsa proattività, dalla poca voglia d’imparare alla difficoltà nella socializzazione, fino alla poca propensione al sacrificio e al rispetto delle figure responsabili come i superiori o il capo.
È quanto emerge da un approfondimento condotto da Espresso Communication per FourStars coinvolgendo un panel di 20 esperti del mondo del lavoro, per spiegare ai ragazzi come sfruttare al massimo la propria esperienza di stage e tentare di ottenere il posto sognato.
Andando ad approfondire i dati ministeriale, emerge nel dettaglio che il 76% dei tirocini si sono interrotti al termine naturale del periodo di formazione, contro un 10,5% di quelli conclusi su richiesta del tirocinante e solo uno 0,6% interrotti su iniziativa del datore di lavoro. Ma dal punto di vista dell’azienda, come è possibile far rendere al meglio le proprie risorse tirocinanti, valorizzandone le peculiarità, le soft skills e le capacità lavorative, senza rischiare di perdere questo prezioso valore?
Gli esperti hanno realizzato un decalogo per non commettere errori durante lo stage e tramutare il tirocinio in un vero e proprio contratto:
Ecco qual è.
Lavoro: 10 regole per trasformare lo stage in un’assunzione
SFODERARE LA VOGLIA DI IMPARARE
La prima regola è la predisposizione all’apprendimento. Bisogna essere curiosi, ricettivi e chiedere chiarimenti al tutor. Se si ha a che fare con diverse aree dell’azienda, è bene individuare i colleghi più disponibili a dispensare aiuto e raccomandazioni. Ovviamente un buon consiglio è di chiedere e prendere appunti.
DIVENTARE OSSERVATORI
Sempre nell’ottica di imparare il più possibile, è bene osservare i colleghi, le dinamiche aziendali e tutti i dettagli che possano aiutare a integrarsi nella quotidianità professionale.
SOCIALIZZARE CON I COLLEGHI
È molto importante riuscire a sentirsi accolti e a proprio agio. Per questo motivo è consigliabile porsi in modo aperto e non competitivo, approfittare di ogni occasione per approfondire la conoscenza dei colleghi.
NON SCORAGGIARSI E IMPARARE DAGLI ERRORI
Errare è umano. L’importante è essere in grado di assumersi le propria responsabilità e chiedere consigli al proprio tutor, l’errore è parte integrante di in un percorso ed è funzionale all’apprendimento.
LA PROFESSIONALITÀ NON PUÒ MANCARE
La puntualità, l’ordine, il rispetto e la disciplina sono atteggiamenti vincenti. Per questo è importante essere professionali anche nell’abbigliamento, documentarsi sul dress code e regolarsi sull’esempio dei colleghi.
ESSERE UMILI PAGA
L’impegno non deve essere considerato proporzionale alla retribuzione. È buona regola evitare le lamentele e dimostrare di saper svolgere anche mansioni meno importanti prima di acquisire responsabilità.
ESSERE PROATTIVI
La proattività è sempre una grande risorsa. È bene avere il coraggio di condividere idee o soluzioni che potrebbero essere utili all’azienda con spirito critico e selettivo.
Altre buone regole…
BE YOURSELF
Farsi notare evidenziando le proprie peculiarità e punti di forza è molto importante. Un aspetto di forte attrazione nei confronti di manager e datori di lavoro.
RICORDARSI CHE ALLO STAGE NON CORRISPONDE NECESSARIAMENTE UN’ASSUNZIONE
Non è scontato che allo stage segua necessariamente un contratto di lavoro. Occorre sempre ricordare che lo stage è principalmente un’esperienza formativa per arricchire il proprio bagaglio di competenze.
RICORDARSI IL RUOLO DELL’ENTE PROMOTORE
Lo stagista deve considerare quindi che, oltre al tutor aziendale, gli corrisponde anche un altro tutor, quello dell’Ente Promotore, a cui può fare riferimento in qualsiasi momento, per dubbi o segnalazioni.