Una serie che racconta le vicende di noi “terrestri” attraverso una prospettiva diversa: quella delle sirene, creature mitologiche acquatiche, per metà donne e per metà pesci. L’incontro di due mondi così diversi e lontani per narrare l’amore con la “A” maiuscola, quello che parla di inclusione, rispetto, forza. Continua con successo la serie televisiva di Rai1, “Sirene”, in onda tutti i giovedì, ideata da Ivan Cotroneo, per la regia di Davide Marengo. Con un grande protagonista, Luca Argentero, che abbiamo incontrato in occasione della conferenza stampa. Luca è Salvatore, un jazzista di talento, molto ammirato dalle donne, ma anche un professore amato dai suoi studenti.
Quattro domande a Luca Argentero
Luca, raccontaci chi sei nella fiction
Salvatore è un fondamentalista dell’amore, che non si accontenta e non vuole accontentarsi. E’ convinto che l’amore debba essere qualcosa che ti smuove dentro. Non sta con una donna solo per starci, quindi è molto più nobile il suo lasciare che non lo stare senza convinzione. Non c’è un segreto per mollare le donne, e non lo fa con grande rudimento. Usa l’onestà. E questo, secondo me, è il modo più intelligente, il migliore, per affrontare le relazioni.
Com’è andata con la lingua napoletana?
Più che con la lingua napoletana, che è un idioma a sé, e che non mi sarei mai permesso di affrontare, è stato un approccio con l’accento, con la cadenza, con il modo di parlare, che poi si riflette sul modo di vivere. E viceversa. Su Sirene è stato fatto un lavoro molto attento, e spero che arrivi, sulla fonetica. Un lavoro non sulla lingua diversa, ma su un modo di pronunciare ogni singola parola e ogni singola lettera.
C’è, in fatto di musica, qualche similitudine tra Luca Argentero e Salvatore?
Salvatore è un provetto musicista. E la musica per lui ha due funzioni: la prima è una passione personale, che coltiva quotidianamente; dall’altra anche un modo per fare squadra con i suoi colleghi. Loro sono un trio jazz, ma anche un trio di vita. E si sostengono l’un l’altro. Mi sono riconosciuto anche in questo aspetto con Sasà: anche io tengo a tenere uniti parenti e amici attraverso alcune cose da fare insieme.
Luca Argentero: “L’onestà è il modo più intelligente, il migliore, per affrontare le relazioni”
Con Sirene c’è stato il tuo primo approccio con il fantasy.
Mi sono approcciato a questo genere con tanto entusiasmo. Ma è stata la sceneggiatura il tassello imprescindibile alla base del mio sì. L’idea e la scrittura erano fenomenali , perché uniscono un genere così difficile da immaginare nel nostro panorama televisivo con la commedia all’italiana, oserei dire napoletana, quella con un ritmo serratissimo, fatta di parola. L’integrazione, che poi è il tema fondamentale della serie, è la chiave vincente.