Il simbolismo mistico della Confraternita segreta “Rose+Croix” è al centro di una mostra alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Si tratta dell’esposizione “Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892-1897″ la prima mostra mai realizzata dedicata all’arte dei Salon dei “Rosacroce”. Curata da Vivien Greene la mostra giunge a Venezia dopo il grandissimo successo riscontrato al museo Solomon R. Guggenheim di New York, dove è stata allestita dal 30 giugno al 4 ottobre, 2017.
L’ordine dei “Rosacroce”
Nella primavera del 1892 Joséphin Péladan, critico e autore rosacrociano, inaugura alla Galerie Durand-Ruel di Parigi il primo Salon de la Rose+Croix come estensione della confraternita segreta Rose+Croix che egli stesso istituisce. Si tratta di un ordine esoterico con radici nel misticismo e nei riti arcani, considerati da Péladan i mezzi per comprendere le verità universali e raggiungere l’illuminazione. Con una cadenza annuale, i Salon portavano in scena, un genere di arte mistico-simbolista.
Simbolismo mistico: il percorso
La mostra mette in scena una quarantina di opere di vari artisti esposte nei diversi Salon. Le opere invitano a guardare e interpretare con occhi nuovi l’eredità artistica lasciata dal Simbolismo di fine ‘800. Le tematiche affrontate sono legate al mistero e alla mitologia, spesso attinte dalla letteratura. Immagini di femme fragile e fatale, creature androgine, chimere e incubi sono alla base di queste opere. Concentrandosi su opere fondamentali esposte in ciascun Salon, la mostra individua alcuni temi ricorrenti. È il caso del ruolo di Orfeo, l’adulazione della pittura degli artisti del primo Rinascimento italiano, noti come i Primitivi, e il culto della personalità.
Gli artisti in mostra
Nel percorso espositivo è possibile incontrare dipinti, opere su carta, e sculture firmate da Antoine Bourdelle, Rogelio de Egusquiza, Jean Delville, Charles Filiger, Fernand Khnopff, Charles Maurin, Alphonse Osbert, Armand Point, Georges Rouault, Carlos Schwabe, Alexandre Séon, Jan Toorop, Ville Vallgren e Félix Vallotton. A sottolineare il ruolo-chiave occupato dai compositori nella Rose+Croix in mostra anche i lavori di Erik Satie.