Tutti l’abbiamo amata e ammirata nel ruolo di Rose nella pellicola di successo “Titanic”. L’attrice Kate Winslet non è però la solita diva di Hollywood. La sua fisicità parla più di mille parole e descrive una donna che ha imparato ad accettarsi nonostante tutto e non intende piegarsi ai canoni di bellezza imposti dal mondo dello spettacolo. Lei, infatti, come riporta il sito Good Housekeeping, è da tempo una delle più grandi sostenitrici del body positive. Questo movimento porta ad abbracciare una nuova filosofia di vita: l’obiettivo numero uno è il superamento dei canoni estetici stereotipati imposti dalla società contemporanea.
Body Positive: Kate Winslet docet
Kate si è fatta promotrice di questo credo desiderosa di insegnare alle nuove generazioni ad amarsi, ad abbracciare i difetti e conviverci invece che odiarli. Ci si deve accettare nonostante le imperfezioni senza mai farsi piegare e condizionare dalle regole di uno spietato mercato.
Perfezione? Mai inseguirla
L’attrice britannica da circa un decennio lavora sodo sulla sua autostima. Kate, infatti, ha confessato di avere avuto un passato difficile. Quando era adolescente, proprio per il suo fisico non proprio “perfetto”, è stata vittima di bullismo. Era molto insicura. Su di lei piovevano offese continue. La sua storia l’ha segnata e cambiata. La Winslet, infatti, vuole trasmettere ai giovani un messaggio importante, quello di non arrendersi mai e non farsi schiacciare dalle malelingue: bisogna essere sordi alle malignità e guardare avanti, sempre, pronti a coronare i propri sogni.
I difetti vanno accettati e amati
“Avevo la sensazione di non essere abbastanza. E tutto questo perché non avevo un corpo perfetto. Raramente parlavano di me facendo commenti positivi” – ha detto a WE Day. Mai inseguire l’idea della perfezione, non esiste. “Devi essere indistruttibile, fare quello che ami e credere che ne valga la pena” – questo l’invito della Winslet. D’altronde, come disse Alfred de Musset: “La perfezione non esiste, capirla è il trionfo dell’intelligenza umana, desiderarla per possederla è la più pericolosa delle follie”.