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A Parma “oltre il design” di Ettore Sottsass

L’esposizione presenta circa 700 pezzi selezionati all’interno dell’archivio e allestiti secondo una struttura narrativa cronologica

Ettore Sottsass, mostra, parma
www.csacparma.it

Aprirà i battenti sabato 18 novembre la mostra Ettore Sottsass. Oltre il design presso lo CSAC dell’Università di Parma. La mostra è curata da CSAC in collaborazione con storici dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea, designer e archivisti. Grafica e allestimento dell’esposizione che occuperà i suggestivi spazi dell’Abbazia cistercense di Valserena, sono di Daniele Ledda ed Elisabetta Terragni.

Cos’è lo CSAC

Lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma è stato fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle. Situato nell’Abbazia cistercense di Valserena, raccoglie e conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Il centro studi conserva un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte, Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo.

La collezione Ettore Sottsass

Nel 1979 Ettore Sottsass donò al Centro Studi e Archivio della Comunicazione quasi 14.000 materiali progettuali e 24 sculture. Grazie alla generosità dell’artista, lo CSAC, nel centenario della nascita dell’autore ha deciso di promuovere questo importante progetto espositivo ed editoriale
L’ampio e intenso lavoro di catalogazione e digitalizzazione dell’intero fondo, sarà restituito nel catalogo a stampa Ettore Sottsass 1922-1978, pubblicato in occasione della mostra.

Ettore Sottsass, mostra, Parma
Ettore Sottsass – Immagine in mostra

Il percorso espositivo

L’esposizione presenta circa 700 pezzi selezionati all’interno dell’archivio e allestiti secondo una struttura narrativa cronologica. La mostra fa emergere alcune costanti visive e metodologiche dell’autore. Il titolo della mostra rimanda infatti alla pratica di lavoro propria di Sottsass. L’artista travalicava infatti la specificità della sua attività di designer verso una visione più allargata, in cui il disegno ha una centralità assoluta. Non solo come strumento di progettazione ma soprattutto come momento di riflessione e di verifica formale.

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