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Antologica a Bologna per Milo Manara

“Nel segno di Manara”. La monografica dell’artista in mostra a Palazzo Pallavicini, Bologna

Milo Manara, Antologica, Bologna
Culturalia di Norma Waltmann

Fino al prossimo 21 gennaio Palazzo Pallavicini sarà la location della mostra “Nel segno di Manara”. La monografica mette al centro la produzione artistica del celebre fumettista con un viaggio completo nella sua carriera di esploratore. Idolo da decenni dell’immaginario erotico maschile, Manara ha rivoluzionato l’universo dei fumetti. Con il suo tratto inconfondibile, ha influenzato e ispirato centinaia di autori in Europa, negli USA e in Giappone. L’artista è approdato al linguaggio fumettistico con l’intenzione di costruire un proprio ruolo nella società. Nel giro poi di quarant’anni è diventato uno degli autori contemporanei italiani tra i più conosciuti.

Nel segno di Manara: la mostra

La mostra, curata da Claudio Curcio presenta circa 130 opere. Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni. La mostra ricostruisce la carriera di Manara dai suoi celebri fumetti alle illustrazioni. Tra le tavole in esposizione segnaliamo “Un Fascio di Bombe” e un’anteprima dal secondo volume dedicato a Caravaggio. Presente in mostra anche il suo alter ego Giuseppe Bergman e le numerose collaborazioni con il maestro Hugo Pratt, Alejandro Jodorowsky e Fellini. E poi le illustrazioni ispirate a Shakespeare e Mozart gli acquerelli del 2016 dedicate alla Bardot e opere più recenti.

Milo Manara, Villa Pallavicini, Restauro
Palazzo Pallavicini, interventi di restauro

Palazzo Pallavicini e il recente restauro

Residenza settecentesca di proprietà privata, situata nel pieno centro della città, Palazzo Pallavicini si trova a pochi passi dalle Due Torri. In origine il palazzo era dimora di grandi famiglie nobili. La residenza era corte di fasto per grandi personaggi come Mozart, la principessa Maria Carolina d’Amburgo e l’imperatore d’Austria Giuseppe II. Rimasto chiuso per lungo tempo il Palazzo è pronto a divenire oggi un vero e proprio contenitore di arte. Questo tesoro storico nascosto è stato restituito alla città di Bologna, grazie ad un processo di ristrutturazione nato sotto la tutela della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

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