Ma quali soldi e potere: riposo ed eros sono la vera chiave per la felicità. A dispetto di carriera e denaro, un buon sonno e il sesso regolare, aiutano. E lo fanno donando il benessere fino al 20% in più rispetto ad una promozione o un affetto familiare. Lo dimostra uno studio condotto da Oxford Economics e dal National Centre for Social Research, nel Regno Unito.
Riposo ed eros donano fino al 20% in più di benessere
Lo studio è stato effettuato su 8.250 partecipanti in base ai livelli di soddisfazione personale e sulla qualità di vita. I ricercatori si sono serviti del Living Well Index. Si tratta di un indice basato su 18 aree per il benessere dell’individuo. Si va dai traguardi finanziari alla salute, passando per le relazioni amorose, la socialità, lo stile di vita e molto altro ancora. Dai risultati è emerso che gli individui maggiormente soddisfatti sono i più “riposati” e i più attivi sotto le lenzuola.
Il riposo è collegato alla migliore qualità di vita possibile. Oltre il 60% dei partecipanti dal più alto Living Well Index, afferma di riuscire a raggiungere un sonno ristoratore. Al contrario, chi si trova ai livelli più bassi dell’indice, dichiara di soffrire di insonnia. O di non riuscire a dormire in maniera soddisfacente. Riposo ed eros dunque sono i mezzi per essere felici. Tuttavia, la soddisfazione sessuale è più difficile da raggiungere. Di tutti gli intervistati, solo il 35% conferma di gradire la propria intimità. E l’intero gruppo si posiziona sull’estremità positiva del Living Well Index. I risultati positivi ottenuti sui due campi analizzati, incrementano la felicità percepita anche del fino al 20%.
Riposo ed eros: meglio di carriera e denaro
I ricercatori britannici affermano che coloro che godono regolarmente di un buon sonno, acquistano in benessere fino a quattro volte maggiore rispetto a un aumento di stipendio. In effetti, chi passa meno tempo a lavorare, ha più tempo per riposare…
Inoltre lo studio ha sottolineato come la maggior parte delle persone è più preoccupata per la salute dei parenti stretti, piuttosto che della propria. Ma c’è di più: la serenità di individuo dipende anche dal vivere comune. Chi è stato dichiarato “più felice” ha ammesso di intrattenere rapporti con i vicini di casa almeno due volte alla settimana. Al contrario, i “meno felici” sono quelli che non vogliono avere contatti con i vicini. O che parlano con loro non più di una o due volte alla settimana.
Ian Mulheirn, direttore della Consulenza all’Economia di Oxford ha dichiarato: “L’analisi del Living Well Index rivela che in un mondo che non è mai stato più connesso, la ricchezza dei nostri rapporti rimane tra i fattori più determinanti di serenità”.