Un record da guinnes dei primati ha chiuso le celebrazioni per i 60 anni di vita della Seat 600. Oltre 600 auto storiche – 787 per la precisione, tante quante ne poteva ospitare l’evento – hanno preso parte al raduno di Montmelò, Barcellona. Contribuendo al riconoscimento ufficiale da parte dell’organismo ufficiale Guinnes World Records. Una grande festa per gli appassionati del genere, ma non solo.
La Seat 600 non è solo una semplice utilitaria dall’aria accattivante. Si tratta invece di un’auto che ha fatto la storia del Paese iberico, un po’ come la 500 per gli italiani. Non solo fornendo numeri importanti all’industria automobilistica, grazie agli oltre 1,3 milioni di esemplari venduti. Ma anche perché la Seita o pelotilla – come è soprannominata la 600 dai suoi fan – ha accompagnato un periodo di grandi trasformazioni socio economici. Cambiamenti strutturali molto significati avvenuti a metà secolo scorso, in corrispondenza della stagione del cosiddetto Milagro Espanol.
Seat 600. Spagnola con il cuore italiano
Prodotta dal 1957 al 1973 su licenza Fiat – ha infatti lo stesso layout della omonima 600 – la Seita fu l’auto del grande boom economico di quel periodo. Un periodo felice, nonostante il regime franchista, che condusse la nazione verso un profondo cambiamento. Forse anche per questo gli spagnoli ne sono particolarmente affezionati. E l’operazione amarcord voluta dai vertici Seat – con a capo l’italiano Luca De Meo – ha funzionato alla perfezione. “La 600 è profondamente radicata nella storia della Spagna” – ha precisato De Meo -. Grazie ad essa Seat è diventata uno dei pilastri dell’industria spagnola.”
Ed ecco perché gli organizzatori non hanno fatto alcuna fatica ad attirare proprietari ed appassionati al raduno del Montemelò. Come Mikel Palomera, amministratore delegato di Seat Spagna, ma prima di tutto felice proprietario di una 600. “Quest’auto ha rappresentato la mobilità del Paese, avvicinando le persone e le famiglie. E la vettura – afferma con orgoglio Palomera – che ha messo la Spagna su ruote.”