Per avere successo nel mondo del lavoro basta fare riferimento al mondo del calcio. Lo ribadisce uno dei più importanti player internazionali per il recruitment, Hays. La nota agenzia che si occupa della ricerca di personale specializzato per aziende private e pubbliche, ha individuato le analogie tra lavoro e calcio. Grazie soprattutto alla partnership stretta con un top club della Premier League, il Manchester City.
L’analisi di Hays ha evidenziato quanto possa essere delicata la fase iniziale di un rapporto di lavoro. I primi 90 giorni sono paragonabili ai 90 minuti di una partita. In cui bisogna dare tutto e arrivare mentalmente preparati. Prima del colloquio occorre informarsi sull’azienda e sulla posizione per la quale ci si candida. Anche i dettagli fanno la differenza. Studiare il percorso per arrivare in anticipo, preparare con cura l’abbigliamento da indossare, riposare durante la notte che precede l’incontro. Un po’ come avviene per i calciatori, che per una prestazione efficace osservano regole di condotta ben precise.
Avere successo? Testa e prima impressione
L’approccio mentale riveste un ruolo fondamentale. Meglio dimenticare eventuali esperienze negative pregresse. Anche se la professione per la quale ci si candida è la stessa, due posti di lavoro non sono mai uguali. Per cui è preferibile liberare la mente ed eliminare i preconcetti. Come fanno i calciatori, che possono sbagliare una giocata o una partita ma poi si concentrano per quella successiva.
La prima impressione è sempre quella che conta. “Sentirsi nervosi il primo giorno è assolutamente naturale – afferma Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia. Ma si può migliorare la propria autostima assumendo una buona postura e salutando i nuovi colleghi con un sorriso.” Un po’ come nel calcio, dove la pressione si fa sentire. “La sensazione è di avere addosso gli occhi di tutto il mondo – commenta David Silva del Manchester City. – È importante tenere alta la testa e non lasciare che il nervosismo abbia la meglio”.
Fare squadra e migliorare dagli errori
Una volta in azienda occorre fare squadra. Perché, proseguendo nelle analogie con il calcio, nemmeno Messi o Ronaldo possono vincere da soli. E nel lavoro, come nello sport, è fondamentale costruire rapporti professionali sani con i colleghi. Compagni con cui condividere un percorso, farsi aiutare per orientarsi, raggiungere obiettivi personali ambiziosi. E se si vince lo si fa insieme. “Spesso capita che un compagno di squadra vada subito a rete, ed è giusto celebrarlo e fare festa insieme a lui – afferma Kevin De Bryune del City. – Tuttavia non bisogna lasciarsi prendere troppo dall’euforia del momento.”
Correggere gli errori e migliorare. Fallimenti e insuccessi sono da mettere in conto nei primi 90 giorni di lavoro. Ma occorre non demoralizzarsi e non perdere lucidità. Per non correre il rischio di perdere ulteriori opportunità. Del resto dagli errori si impara, in quanto aiutano a fare considerazioni utili per cambiare strategia. Una corretta analisi sul lavoro svolto consente di capire se e dove è necessario intervenire. Per andare in goal e avere successo.