Sono cambiati i tempi. E tanto. Se in passato, da bambini, il massimo della felicità era scendere in cortile per giocare a nascondino, a ruba bandiera o a mosca cieca, oggi la fantasia sembra essere morta. La colpa è della tecnologia, la tomba della creatività. Le nuove generazioni, infatti, passano più tempo del dovuto tra pc, tablet e smartphone. L’educazione dei figli è una cosa seria. Spesso però il cattivo esempio è proprio tra le mura domestiche. Sono i cosiddetti genitori digitali i primi a passare ore e ore tra telefono, pc etc.
Genitori digitali: è ora di dosare la tecnologia
Onde evitare di essere emulati, bisogna prestare un pizzico di attenzione in più alle proprie azioni. I bambini sono delle vere spugne. La chiave del successo è nel dialogo da preferire alle ormai gettonatissime chat. Comunicare, verbalmente, è uno di quei gesti che spesso si tende a sottovalutare. A illuminare d’immenso è stata Charlene Underhill Miller che, attraverso il blog americano Netnanny, ha suggerito ai genitori digitali in crisi i metodi vincenti per interagire, in maniera costruttiva, con i figli. Ebbene sì, è ora di mettere un freno all’abuso dei dispositivi tecnologici.
Niente telefono a tavola
Regola numero uno: non è ammesso portare il telefono a tavola. Condividere un pasto significa vivere un momento di socializzazione. Stare seduti insieme per poi chiudersi nel proprio mondo non è una buona abitudine. E’ ora di prendersi una pausa dalla tecnologia e dialogare con il resto della famiglia piuttosto che chattare. Se questa regola può risultare difficile da seguire, si può iniziare in maniera soft ovvero mettendo il dispositivo in modalità silenzioso.
Disattivare le notifiche
I social, in primis, sono una grande fonte di distrazione. Tenersi in contatto con il resto del mondo è importante, ma anche distaccarsene. Se si assiste a un continuo bombardamento di bip, tin e drin l’unica soluzione per porre fine a questa violenza acustica è disattivare le notifiche. Rallentare è la parola chiave.
Digital detox: mai vergognarsene ma condividere
Il cammino può essere duro ma, come si dice, il fine giustifica i mezzi. Una volta che si è riusciti a porre un freno all’abuso di tecnologia, tutto sembrerà più facile. Vale la pena condividere con gli altri il raggiungimento del traguardo: mai farsi schiavizzare da tweet e post.
Dialogo face to face
Sono in tanti ad essere affetti da FOMO (Fear of missing out) una “malattia” generata dalla paura di essere disconnessi dal mondo. Vivere il rapporto con lo smartphone in maniera ossessiva non è salutare. Le dipendenze sono sempre nocive. Spesso, infatti, si tende a utilizzare il telefono per tutto. Anche per condividere sentimenti, pensieri ed emozioni.
Non sarebbe meglio dire le cose guardandosi negli occhi? Non c’è emoticon che tenga: nulla vale quanto parlare dal vivo. Magari davanti a una pizza o al parco. Ebbene sì, è arrivata l’ora di rivedere le proprie abitudini. Ne vale il futuro, e l’educazione, dei propri figli.