Il cervello delle donne è un ampio contenitore di emozioni. E questo si sa da tempo. Ma riguardo al mondo del lavoro, l’intelletto femminile non viene adeguatamente “sfruttato”. Il Business Insider tratta in un articolo l’argomento principale del “The Dark Side of Business”. Il convegno tenutosi al Corinthia Hotel di Londra ha sottolineato come le persone di potere, siano frequentemente psicopatici.
Il cervello delle donne: emozioni nel mondo del lavoro
La neuroscienziata Tara Swart ha spiegato perché i tratti psicopatici sono così comuni nelle persone che occupano alte cariche nel lavoro. Molti segni di psicopatia sono sinonimi di leadership, impulsività, aggressività e scarsa emozione.
La Swart ha notato che nelle posizioni di CEO erano nettamente superiori gli uomini alle donne. E le sale riunioni sono dunque prive di caratteristiche femminili, come l’empatia, l’intuizione e la creatività. Naturalmente, esistono eccezioni alla regola, ma di norma è il cervello delle donne ad essere “sottoutilizzato” nel mondo del lavoro.
“La più grande risorsa non utilizzata della sala riunioni è il cervello femminile”, ha dichiarato Swart. “Nella mia esperienza – nove anni di consultazione – il miglior leader che abbia mai incontrato è stata una donna”. La neuroscienziata ha notato che in consigli o riunioni non manca semplicemente la sensibilità. Ad essere carente è piuttosto la capacità di capire, in breve tempo, cosa accade tra un gruppo di persone che lavorano insieme. Qualità, questa, che appartiene al gentil sesso.
Il cervello delle donne e quello degli uomini si relazionano diversamente al passato
È vero. Le donne possono offrire una prospettiva diversa. La Swart spiega al Business Insider che i suoi pazienti maschili hanno più facilità a portarsi dietro traumi infantili o giovanili. Questo vuol dire che da adulti conservano l’istinto a non essere trattati come incapaci. L’umiliazione è una delle “bestie” più evitate dagli uomini. Colpa del testosterone? Proprio così. L’esperta spiega come l’ormone maschile presente dalla pubertà sia associato all’avversione e all’aggressione. È questo il motivo per cui la maggior parte dei killer e degli psicopatici sono di sesso maschile.
Anche alle donne succede di subire traumi, ma il fatto di possedere un più ampio vocabolario di emozioni, le porta a esternare. E parlare di ciò che si prova, è la più comune forma di terapia che esista. Viviamo ancora con la cultura dell’uomo che non chiede o che non piange. “Femminucce” sarebbe il termine che caratterizza chi cede alle emozioni. Il cervello delle donne spinge invece a fare i conti con i propri problemi, a condividere e a tirar fuori i tormenti. È questo il motivo principale per cui il gentil sesso sarebbe maggiormente in grado di affrontare il peso di importanti decisioni lavorative.