Era il 1947 quando Christian Dior innescò quella rivoluzione del costume passata alla storia come New Look. Dopo gli anni cupi della guerra, il couturier immaginò una donna che si riappropriava della sua femminilità. Sottolineando il vitino da vespa, accorciando la gonna e gonfiandola nell’iconica ‘corolla’, arrotondando le spalle. Niente di provocatorio, eppure rivoluzionario. Una rivoluzione elegante. Che la mostra parigina ‘Dior: Couturier du Reve’ celebra fino a gennaio 2018.

Un percorso espositivo nella storia della moda: Dior

Il Musée des Arts Décoratifs di Parigi dedica ai 70 anni della maison una mostra che espone oltre 300 abiti couture realizzati dal 1947 ad oggi. Da quando il suo fondatore concepì i primi outfit fino ad oggi, con Maria Grazia Chiuri alla direzione artistica. Attraversando tutte le epoche e gli avvicendamenti al timone: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons. L’esposizione, curata da Florence Müller e Olivier Gabet è un viaggio nel tempo, una ricostruzione in ordine cronologico della vita di una maison che ha fatto la storia della moda.

La grande retrospettiva ha come protagonista gli abiti. Ma tutti i passaggi d’epoca sono tenuti insieme dal filo rosso delle illustrazioni, gli schizzi, gli appunti, le fotografie. E ancora le lettere, le pubblicità, gli accessori (borse, cappelli, gioielleria, profumeria). Tutto in un costante dialogo con le opere d’arte, come da DNA del grande couturier. Dior e i sei direttori artistici che si sono succeduti alla guida della maison hanno avuto in comune la capacità di mantenere intatto il concept originale, pur evolvendo stilisticamente in base alle loro sensibilità e adeguandosi al linguaggio della propria epoca. Evoluzione che il percorso espositivo mette ben in evidenza.