La vitamina D è anche chiamata ‘vitamina del sole’ o ‘sunshine vitamin’ in inglese. Perché, come saprete, viene prodotta dal corpo umano quando è esposto al sole. Serve ad assorbire il calcio e quindi alla salute dell’apparato scheletrico. Alcuni studi ne associano i benefici anche all’apparato cardiovascolare e ad effetti protettivi per diverse patologie. Secondo uno studio, i supplementi di vitamina D sono addirittura guaritori. Ci sono anche alimenti (specialmente i pesci grassi, come il salmone e le aringhe o nel latte) che ne apportano apprezzabili quantitativi. Ma in generale, è il sole ad attivare il processo di produzione di questa sostanza, che è indispensabile al benessere del corpo.
Supplementi di vitamina D per il benessere della pelle?
Non è crogiolandosi al sole estivo per ore che facciamo del bene al nostro corpo, soprattutto alla pelle. Basta un’esposizione costante tutto l’anno, con magari qualche picco estivo, ben protetti con prodotti appositi. Tuttavia, un recente studio ha rilevato che proprio la vitamina D, assunta in dosi massicce, potrebbe avere il potere di ‘curare’ le scottature solari. La pelle di chi prende molta vitamina D si rigenera e guarisce più in fretta. Le infiammazioni si riducono velocemente, e le cellule si riparano in modo più efficace.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology (fonte) è stata condotta da un istituto statunitense. Alcuni soggetti sono stati volutamente ‘scottati’ con raggi UV. Dopo che gli era stata somministrata la vitamina D sotto forma di supplemento. Alcuni di loro ne hanno ricevuta in quantitativi ingenti, alcuni medi, altri minimi, e altri ancora solo pillole placebo. E’ chiaramente emerso che chi aveva assunto molto supplemento cominciava a guarire dalla scottatura in modo assai più rapido rispetto a chi ne aveva assunto meno, o zero. Insomma, i benefici reali della vitamina D dipendono dal dosaggio: il problema, spiegano i ricercatori, è che una tale quantità è molto più alto della dose giornaliera raccomandata. Per questo motivo, affermano, non raccomandano di superare le dosi consigliate, e di attendere perché altri esami più specifici vengano condotti.
