Misurare l’intelligenza è uno dei modi per definire in cosa il genere femminile si differenzia da quello maschile. Sono infatti tanti i filoni di pensiero che ricercano nella biologia e nella sua legge incontrovertibile i gap che dividono uomini e donne.
Un po’ per pura curiosità accademica, un po’ perché alcuni ricercano nelle differenze la superiorità dell’uno o dell’altro genere.
Di recente, come riporta The Independent un ennesimo studio annuncia la superiorità biologica del genere maschile rispetto al femminile. Attirandosi così molte critiche da parte della stessa comunità scientifica. Oggetto della contesa: l’intelligenza maschile e quella femminile.
Misurare l’intelligenza: il controverso studio
Secondo lo studio, gli scienziati hanno concluso che la media del quoziente intellettivo maschile è di solito di 4 punti superiore a quella femminile. Per gli scienziati il cervello maschile è biologicamente più grande e può quindi ospitare più connessioni e pensieri.
A criticare lo studio sono stati molti scienziati. Il perché è presto spiegato. Il quoziente intellettivo, la misura utilizzata per lo studio, sarebbe un criterio piuttosto irrilevante per misurare l’intelligenza di una persona. Uno studio dell’Università di Rotterdam ha dimostrato quanto la misura del quoziente intellettivo e la taglia del cervello maschile sia stata usata nei secoli come oggi per tenere le donne in una posizione di subordinazione.
Angela Saini autrice dello studio ha detto al The Sunday Times: “Ci sono evidenze scientifiche del fatto che non esistono differenze tra intelligenze maschili e femminili”. “Il cervello femminile è più piccolo ma perché il corpo femminile in generale ha taglie inferiori”.
QI contro QE
Anche perché sembra proprio che il quoziente emotivo, altro indice della capacità di entrare in contatto con l’altro e capire il mondo, sia un indicatore di intelligenza molto più significativo del puro quoziente intellettivo. E che le donne misurino in questo campo, prestazioni decisamente migliori dei colleghi maschi.