“L’abito non fa il monaco“- così recita un vecchio proverbio. E’ solo un modo di dire o un dato di fatto? Quando si ha a che fare con il mondo del lavoro, in termini di abbigliamento, si tende a prediligere un outfit piuttosto discreto. Niente abiti scollati e niente spacchi onde evitare di essere giudicate negativamente. Il rigore funziona davvero? Al bando il solito casto tailleur.
Abiti scollati sul lavoro. Addio tabù
Sbottonarsi un po’ di più quando si è in ufficio, in realtà, non è peccato. Anzi. Stando a quanto riporta il sito del noto quotidiano britannico Daily Mail, uno studio pubblicato sul “Journal of Social Psychology” e condotto dai ricercatori dell’Università del Wisconsin, avrebbe dimostrato che, coloro che sfoggiano generose scollature, non sono considerate delle provocatrici bensì delle lavoratrici forti e competenti. Le più pudiche, invece, risulterebbero meno mature e potenti. Ostentare, dunque, non è sempre visto come un qualcosa di negativo.
Lo studio
Al fine di arrivare a questa conclusione, sono state chiamate in causa 17 donne e 29 uomini. Sono state mostrate loro alcune fotografie relative a diverse mise indossate sul posto di lavoro: il loro compito è stato quello di valutare le professioniste in termini di intelligenza, competenza e leadership. I risultati sono stati chiari: le donne più scollate, con circa cinque o sei bottoni della camicetta non allacciati, sono state etichettate come determinate, insomma delle vere e proprie leader.
Scollature per vere leader
“Questi risultati evidenziano la complessità dei messaggi inviati attraverso gli abiti. E’ chiaro che vestirsi in maniera provocante può avere delle conseguenze negative, ma non sempre. A volte, infatti, può anche essere sinonimo di potere” – hanno rivelato i ricercatori.
In conclusione, non indossare la canottiera e sfoggiare bluse o camicette che lasciano intravedere il seno, permetterebbe alle donne di avere maggiore successo a livello professionale.