In un futuro non troppo lontano un vino davvero spaziale potrebbe sbarcare sul mercato. No, non si tratta di una nuova etichetta pregiata prodotta da qualche rinomata cantina italiana. Quello che potrebbe finire nei calici dei più accaniti wine lovers è un vero e proprio vino stellare. Uno speciale nettare prodotto direttamente nello spazio. A rivelarlo è il Business Insider che ha riportato alcune dichiarazioni di una ricercatrice della NASA che ha parlato della possibilità di creare un vino ad anni luce di distanza dalla terra. A dimostrazione del fatto che è possibile portare avanti coltivazioni sane e di qualità anche nello spazio. Attualmente gli esperimenti hanno coinvolto lattuga e patate, ma non è detto che prima o poi non verranno estesi anche all’uva.
Uva spaziale per un vino stellare
Tutto è nato da una semplice questione sottoposta da Gizmodo alla squadra della NASA che si occupa dell’agricoltura nello spazio. Quasi una provocazione. Il noto blog ha, infatti, proprio ipotizzato la possibilità di bere, prima o poi, un vino prodotto “tra le stelle”. Ebbene la principale ricercatrice del team della NASA, Gioia Massa, non ha escluso questa eventualità. Anzi, ha spiegato che i vitigni da vino sono coltivazioni molto resilienti. E che rappresenterebbero una sfida molto interessante per il loro progetto. Per il momento, dunque, ancora non verranno realizzati vigneti spaziali, ma non è detto che ciò non possa succedere.
Se tecnicamente la coltivazione dell’uva non dovrebbe creare grossi problemi, lo stesso non si può dire del processo di fermentazione. Ma anche in questo caso la NASA potrebbe avere la soluzione giusta. La ricercatrice ha spiegato, infatti, che si tratta di un processo anaerobico e quindi il fatto che i liquidi e i gas non si mescolino bene nello spazio potrebbe non essere di ostacolo. Basterebbe inoculare i giusti microrganismi in grado di garantire il corretto svolgimento di tutto il processo. Insomma il vino spaziale non sembra affatto un affare da film di fantascienza. Potrebbe rivelarsi, invece, una sfida vincente per gli scienziati umani. Non resta, dunque, che sperare che, una volta portato a termine il progetto della coltivazione dei pomodori nani sulla Stazione Spaziale Internazionale previsto per il prossimo anno, ci possa essere “spazio” anche per quello di un suggestivo vino stellare.