Fare quattro chiacchiere in compagnia è sempre un piacere: anche quando ci si trova all’estero. In viaggio si sa, conoscere nuovi compagni non è così difficile: aeroporto, nave, ostello etc. sono ambienti che uniscono e permettono di condividere bellissime esperienze. Anche i più timidi possono mettersi in gioco, basta toccare le corde giuste. Quando bisogna intavolare una conversazione è bene appellarsi alle cosiddette small talk, chiacchiere leggere che aiutano a vincere la timidezza.
Small talk, come socializzare all’estero
Quali sono gli argomenti di conversazione per rompere il ghiaccio o evitare silenzi imbarazzanti nei vari Paesi del mondo? A fornire informazioni utili circa le small talk è stata la famosa app per imparare le lingue Babbel. Dopo i convenevoli ovvero chi sei, dove vai e cosa fai nella vita, ogni Paese ha i suoi argomenti del cuore.
Cibo docet in Italia e Francia
In Italia cibo e famiglia sono al primo posto, anche la Francia ama trattare l’argomento food al fine di scambiarsi suggerimenti circa ricette e ristoranti. Anche la questione scioperi è molto in voga. In Svezia, invece, le conversazione vertono sull’impiego del tempo libero, o sulle mete per le vacanze, mentre in Brasile bambini e politica sono all’ordine del giorno. In Inghilterra si parla spesso e volentieri del meteo. Che ci sia il sole o la pioggia, poco importa.
Il potere del linguaggio non verbale
Cosa succede però quando bisogna fare i conti con il limite linguistico? Trovarsi davanti a un interlocutore che parla un’altra lingua, potrebbe mettere un freno alla propria voglia di socializzare. In tal caso bisogna fare affidamento alla comunicazione non verbale. E ai gesti. In Svezia, quando si incontra qualcuno, si saluta con una stretta di mano e un veloce abbraccio.
Niente contatto fisico per i giapponesi che si limitano a un inchino. Decisamente più calorosi i francesi che sono soliti “faire la bise” ovvero salutarsi con due o più baci sulla guancia così come in Brasile. Baci anche in Bulgaria ma con una regola: si procede da sinistra a destra. Più da macho il saluto in voga nella Repubblica Dominicana là dove gli uomini si salutano con il “fist bump”, ovvero il classico pugno contro pugno.
Dove vanno i viaggiatori?
Rimanendo a tema viaggi, anche PiratinViaggio, la più grande social travel community del mondo, attraverso un sondaggio ha svelato curiosità interessanti circa le abitudini dei viaggiatori. Gli italiani, quando si tratta di scegliere la destinazione, non hanno dubbi: l’85,5% degli intervistati ha dichiarato di preferire l’estero così come i francesi, i tedeschi, gli svizzeri e gli inglesi. Qualche titubanza ce l’hanno gli spagnoli: il 33% degli intervistati ha dichiarato di prediligere la madrepatria.
Di che nazionalità sono i turisti più amichevoli? Gli italiani, oltre a loro stessi, mettono nella top 3 spagnoli e americani mentre, tra quelli da evitare a tutti costi indicano russi, tedeschi e francesi. A quanto pare i russi sono nella black list anche dei britannici, spagnoli e tedeschi.
Incontrare i connazionali: un bene o un male?
Che reazione si ha quando, lontano da casa, ci si imbatte in altri connazionali? Il 19% degli italiani rimane deluso, il 42% è indifferente mentre il restante 39% si dice contento di poter condividere l’esperienza con altri italiani. E che dire dei comportamenti? I tedeschi sono molto sicuri della propria reputazione pensano infatti (81%) di essere molto apprezzati all’estero. Lo stesso non si può dire per i francesi: solo il 3%, infatti, è certo di avere una buona fama.