Pasta e fagioli. Frittata di maccheroni. Parmigiana di melanzane. Ribollita. Polenta. E’ ufficiale: i piatti della tradizione vincono sull’alta cucina. La cucina della nonna batte qualsiasi emulsione, spuma, polvere, tripla cottura di qualsiasi chef rinomato. E’ quello che pensano gli italiani secondo un sondaggio diffuso condotto dallo Story Cooking di Casa Coricelli, osservatorio sulle tendenze nel mondo dell’olio e della cucina dell’omonima azienda umbra. Lo ‘stile Masterchef’ ha scocciato: meglio tornare agli spaghetti al sugo, affermano in molti.
Evviva la cucina della nonna
Lo studio è stato condotto su circa 2500 persone di entrambi i sessi e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Inoltre, sono stati monitorati i social network, i blog, le community dedicate al cibo. Il 73% degli italiani intervistati si è stancato delle ricette elaborate e complicate. Meglio tornare al genuino e alla tradizione. Lo afferma un sondaggio che rileva come la ‘cucina della nonna’ vinca su quella ‘gastro-chic’ per 7 punti su 10. L’effetto Madeleine che evocano le ricette di famiglia vince sui sapori innovativi per il 65% degli intervistati. Sapori che rievocano un momento particolare, o semplicemente l’infanzia. Le ricette elaborate hanno stancato, ma perché? La ragione principale è che i piatti richiedono ingredienti costosi e difficili da reperire. Inoltre provare a replicare certe ricette richiede capacità che non tutti hanno, finendo per trasformarsi in disastri. Infine, gli abbinamenti e i sapori che ne risultano non sono sempre graditi a tutti i palati.
“I cibi della tradizione, abbandonati negli anni precedenti troppo velocemente a causa di cambiamenti di costume, tornano prepotentemente in voga– afferma Elisabetta Moro, antropologa culturale e docente ordinario dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli – Si tratta di alimenti completi, molto buoni e anche molto sani. È importante non dimenticare la storia del nostro Paese, perché la tradizione gastronomica è fatta da capolavori”.
Quali sono le ricette più amate?
Non passa mai di moda la pasta, e tra le versioni più citate ci sono la pasta e fagioli, gli strangozzi ai funghi o i passatelli. A seguire minestre e passati, zuppe a base di verdure, cereali o legumi, come la Ribollita o la zuppa con cicerchie, oppure le ricette di pesce, come le sarde a Beccaficu o il Caciucco. Piatti che generano convivialità anche nella preparazione: il 38% afferma che la realizzazione di questi piatti è amata anche perché richiede due o più componenti della famiglia ai fornelli. “E’ fondamentale non dimenticare la tradizione culinaria del nostro Paese– afferma Chiara Coricelli, Direttore Commerciale dell’azienda olearia Pietro Coricelli – perché in quei sapori, in quei gusti e negli ingredienti utilizzati c’è il racconto di un storia e di una cultura. Solo mantenendo un legame con la tradizione è possibile guardare al futuro con la giusta consapevolezza”.