Quando si parla di digiunare si affronta un tema delicato. Sospendere l’alimentazione per un periodo di tempo determinato è un rimedio che tanto fa discutere. C’è chi pensa che possa fare male alla salute e chi, invece, ritiene che sia un’ottima soluzione per disintossicarsi. Cosa dicono gli esperti? «Troviamo il digiuno in tutte le culture e in tutti i tempi. Ciò non deve sorprendere visto che il corpo può trascorrere un mese o più senza cibo» ha dichiarato Jean-Pierre Willem (chirurgo e antropologo) al magazine francese Madame Figaro.
Digiunare fa bene o male? Parlano gli esperti
La domanda sorge spontanea: digiunare fa bene o male? «Ufficialmente non c’è alcuna prova scientifica sull’uomo. Ma sugli animali rallenta l’invecchiamento, aumenta la longevità e addirittura previene alcune malattie» ha spiegato lo psicologo Franck Dibouës. La terapia del digiuno permetterebbe al corpo di attingere alle sue riserve portando così a una disintossicazione profonda. Se si volesse fare un tentativo, è bene però rispettare alcune regole fondamentali.
Prima di iniziare è importante informare il medico curante circa le proprie intenzioni. In realtà sarebbe meglio seguire la pratica presso una clinica specializzata al fine di essere assistiti da un team di professionisti.
Tutte le persone che hanno sofferto di disturbi alimentari, come obesità, anoressia etc., non dovrebbero digiunare. Lo stesso vale per tutti coloro che presentano delle fragilità, tanto mentali quanto fisiche. «Le persone troppo magre non possono seguire il digiuno perché non hanno abbastanza riserve di grasso e possono causare danni alla salute» ha rivelato il dottor Jean-Pierre Willem.
Per quel che concerne l’età, il digiuno è controindicato nei bambini e negli anziani. Questi ultimi, in particolare, non hanno più difese immunitarie ed enzimi. «Sarebbe pericoloso fare questa dieta oltre i 60 anni» ha detto il medico.
Digiuno: quale scegliere
Ci sono diverse varianti del digiuno. Ognuno dovrebbe tenere conto delle proprie esigenze e possibilità. «La mono-dieta, ad esempio, porta a mangiare più o meno cibi come minestre, brodi etc. per circa 3/7 giorni. La sfida è quella di non consumare più di 450 calorie e meno di 50 g di carboidrati al giorno» ha spiegato il nutrizionista Lionel Coudron.
Il digiuno medio, invece, dura 8/10 giorni ed è tipico di pratiche spirituali in quanto offre una vera e propria pausa al corpo. Durante la “cura” bisognerebbe bere molto, 1,5 litri al giorno, che sia acqua, tè o caffè non zuccherato. No a succhi di frutta o frullati: potrebbero compromettere i benefici della dieta a causa delle loro calorie. Infine c’è la pratica del digiuno prolungato (compreso tra 30/40 giorni) che però richiede assistenza medica.
Quando iniziare
E’ importante sentirsi sereni e predisposti al cambiamento prima di iniziare il digiuno. «Non c’è alcun periodo specifico dell’anno che risulta ideale per digiunare. Tuttavia è meglio scegliere un momento in cui non si è stressati. Smettere di mangiare è già un vero e proprio fattore di stress, motivo per cui è bene evitare qualsiasi cosa possa provocare ulteriori scombussolamenti» ha specificato Franck Dibouës.
Il Dr. Jean-Pierre Willem suggerisce di approfittare delle vacanze estive: «Questo è il momento migliore per iniziare visto che con il caldo abbiamo meno fame. Si può anche lenire l’anima e leggere libri su questo argomento per essere pronti». Per reggere i ritmi a lungo termine, il medico raccomanda di praticare il digiuno in coppia o in gruppo.
Tenersi occupati con lo sport
Lo sport non è assolutamente vietato durante il periodo del digiuno. Anzi, al contrario. Fare attività fisica permette di tenere occupata la mente ergo dimenticare la sensazione di fame. Se si inizia il digiuno in estate, meglio prediligere attività all’aria aperta come escursioni a piedi o passeggiate. I lavori cardio, allenamenti con i pesi etc., invece, devono essere effettuati con moderazione. Non solo attività fisica. È inoltre possibile passare i pomeriggi a leggere o meditare. «Il nostro organismo si adatta rapidamente a saltare uno o due pasti. Dopo alcuni giorni non si avvertiranno più i morsi della fame, sarà addirittura possibile provare una sorta di sensazione di piacere» ha precisato Franck Dibouës.
Conclusioni
Una volta terminata la terapia del digiuno, la ripresa dovrebbe essere lenta e graduale. Secondo il dottor Jean-Pierre Willem, infatti: «Il corpo deve essere risvegliato con attenzione. E’ bene dunque cominciare a mangiare partendo da minestre leggere o brodi e poi tornare a cibi solidi». Un recupero troppo veloce, invece, potrebbe causare dolori allo stomaco.
Le barrette che sostituiscono i pasti
Per chi vuole rispettare i limiti calorici della propria dieta, ma anche evitare di mangiare al ristorante o alla mensa aziendale, tornano utili le barrette sostitutive. Molto spesso i pasti fuori casa, specie durante la pausa pranzo, sono troppo veloci oltre che ipercalorici. Per questo, le barrette sono molto pratiche e si possono consumare ovunque e in qualsiasi momento. Inizialmente si acquistavano solo in farmacia ed erboristeria, ora sono disponibili in tutti i supermercati e on line.
La scelta è veramente vasta, per tipologia, gusti e caratteristiche, ma è fondamentale che soddisfino il fabbisogno calorico e che siano ad elevata digeribilità. In pratica, dovrebbero contenere tutti i vari nutrienti, carboidrati, proteine, grassi, minerali e vitamine nelle giuste proporzioni. Anche la presenza di fibre è molto importante, poiché è questa che aumenta il potere saziante.
Oltre alle barrette sostitutive del pasto, sono in commercio anche quelle energetiche, impiegate in ambito sportivo; e quelle proteiche, diffuse soprattutto nel mondo del fitness e delle palestre, ad alto contenuto di proteine, ma povere di grassi e carboidrati