Le cose bizzarre, fuori dall’ordinario, lasciano sempre un po’ sbigottiti. Almeno al primo impatto. Poi, una volta divenute familiari, perdono la componente ‘ostile’ e lasciano intravedere le loro note positive, il potenziale. Dinamica molto comune nel mondo della moda. La stessa dinamica scaturisce dall’outfit che Emma Stone ha indossato in occasione dell’AFI Life Achievement Award Gala Tribute in onore di Diane Keaton. L’attrice ha sfoggiato un abito che a prima vista lascia interdetti. Ma poi, osservandolo meglio, diventa via via sempre più interessante. Fino a piacere, e anche tanto. Un azzardo, un rischio, titolano alcuni magazine, una scommessa vinta.
Emma Stone in pattern mix
D’altronde si tratta di un abito Loewe della collezione autunno inverno 2017 2018. Collezione che, alla sua prima uscita pubblica (a Parigi lo scorso marzo) ha suscitato cori di ammirazione. Considerata ricca di idee, audace, assolutamente interessante. Anzi, tra le più interessanti della fashion week parigina. E dunque un singolo capo indossato da una delle più talentuose attrici del momento poteva per un attimo sbalordire, tolto dal suo contesto ‘collettivo’ (la sfilata). Eppure l’azzardo di Emma Stone ripaga. Abbondantemente. Dopo l’evento all’American Film Institute la più chiacchierata – almeno dal punto di vista stilistico – è stata lei.
Con unanime opinione: solo l’attrice premio Oscar poteva indossarlo con tanta nonchalance ed efficacia. Ma di cosa si tratta precisamente? Il capo Loewe indossato da Emma Stone è un abito castigato, con top aderente, maniche lunghe, colletto alto. Che prosegue con una gonna alle caviglie ampia e morbida con spacchi. Il tema centrale è l’accostamento dei pattern più imprevedibili. Il top è bicolor, con una parte superiore grigio antracite e una inferiore color oro. Questo colore, sfuma nel motivo check scozzese. Che a sua volta si intreccia degradandosi con i pois rossi su fondo nero della gonna. Accostamenti che, come dicevamo all’inizio, lasciano perplessi ad una prima osservazione. Ma poi, man mano che la ‘lettura’ viene approfondita, rivelano la capacità di mescolare sobrietà e bizzarria, stravaganza e misura. Un po’ come da DNA stilistico dell’attrice.