Tenere un diario come “medicina”. E nello specifico per superare un divorzio. In realtà uno studio scientifico svela come confidarsi su carta migliori la salute del cuore e la capacità di adattarsi a una nuova vita. L’autrice dello studio, Kyle Bourassa, ricercatrice in psicologia alla University of Arizona, ha scoperto i vantaggi di tenere un diario dall’elaborazione dei sentimenti di abbandono e sconfitta, alla rigenerazione.
Tenere un diario dopo il divorzio: benessere per il cuore
Secondo l’autrice dello studio “scrivere può aiutare le persone a comprendere la loro esperienza. Ad andare avanti piuttosto che ripetere gli stessi errori più volte”. I ricercatori della University of Arizona hanno suddiviso per tre mesi in tre gruppi 109 volontari divorziati. Il primo gruppo era spinto a tenere un diario per imprimere su carta i propri sentimenti riguardo alla propria esperienza. Il secondo gruppo ha descritto il proprio matrimonio dall’inizio alla fine. Il terzo la propria giornata. Tutti i gruppi dovevano dedicarsi al proprio diario per 20 minuti al giorno. I partecipanti dovevano obbligatoriamente ripetere il loro “compito” per almeno tre giorni consecutivi.
Una “palestra” valutata in base alla salute fisica e alla condizione psicologica. Circa otto mesi più tardi, nei partecipanti del secondo gruppo è stata rivelata una frequenza cardiaca più bassa rispetto ai “colleghi” di studio. Una frequenza cardiaca più bassa e una maggiore variabilità del battito sono associati a migliori risultati di salute. I risultati, che saranno pubblicati sulla rivista Psychosomatic Medicine, si aggiungono a una più vasta ricerca su divorzio e salute. Bourassa ha dichiarato al Daiily Mail: “Per essere in grado di vivere nuove storie, è necessario ri-vivere quelle passate. Occorre dare un significato alle proprie emozioni passate in modo da elaborare quello che è considerato un vero e proprio lutto”.
Il matrimonio continua anche dopo la morte del coniuge
Kyle Bourassa, è autrice di un altro studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, lo scorso anno. Se da un lato i matrimoni che finiscono devono essere “elaborati”, dall’altro possono davvero durare in eterno. La ricerca ha infatti svelato che l’influenza di un coniuge sull’altro continua a farsi sentire anche dopo la sua morte. E l’intensità è la stessa di quando era in vita. “Le persone che ci sono state vicino nel corso della nostra vita continuano a influenzarci anche dopo la loro morte”.
Risultato: una qualità di vita migliore rispetto ad anni vissuti nel dolore della perdita. Anche in questo caso, come nel tenere un diario, nei partecipanti allo studio è stata riscontrata più alta variabilità di frequenza cardiaca. Ciò riflette la capacità dell’organismo di rispondere con elasticità all’ambiente in cui vive. Potere del cuore!