Bhutan: in pochi conoscono questo angolo di paradiso stretto tra Cina ed India, grande poco più della Svizzera. E’ considerato una delle perle himalayane e non lo si può visitare se non in gruppi organizzati. Si dice che sia il paese più felice del mondo tanto che vi è stato introdotto un criterio unico, la Felicità interna lorda. Si tratta di un indice simile a quello di Prodotto Interno Lordo ma che calcola il livello di felicità dell’intero paese. L’unica questione che può far esplodere delle tensioni in Bhutan riguarda la carne. Qui, infatti, è vietato macellare animali per il consumo. E la carne che si mangia non proviene da animali uccisi in Bhutan.
LA CARNE IN BHUTAN: UNA QUESTIONE POLITICA E RELIGIOSA
Il buddhismo insegna che è sbagliato uccidere animali. Perché sono considerati parte della creazione divina. Ma se questo insegnamento non viene preso seriamente in altri paesi di maggioranza buddhista al di fuori dei monasteri, in Bhutan è legge. E i leader buddisti godono di una grande importanza in politica. Il problema è che alla maggior parte dei Bhutanesi, tra cui anche molti monaci, piace mangiare carne. E il Bhutan è il consumatore più alto di carne pro capite nell’Asia meridionale. Non è infatti illegale consumare carne nel Bhutan purché sia tutto importato. Eppure i consumatori di carne sono sempre più minacciati dai vegetariani che chiedono sanzioni. Sia sull’importazione che sulla vendita e il consumo di carne. Questo per motivi religiosi. Nonostante sia stato documentato che lo stesso Buddha abbia consumato carne.
LE QUESTIONI SUL CONSUMO DI CARNE IN BHUTAN
Per placare i leader religiosi l’autorità agricola e alimentare del Bhutan hanno proposto un divieto di vendita e consumo di carne durante il primo e il quarto mese bhutanese, che corrispondono a periodi sacri. Pena forti sanzioni. Molti alberghi di varie città hanno da allora firmato accordi tra loro per smettere di comprare e vendere la carne durante i mesi sacri. Accettando anche di sottoporsi ad ispezioni a sorpresa da parte dei comitati vegetariani. L’unica deroga è che una mucca muoia di vecchiaia: allora se ne può macellare la carne prima che vada a male.
Ecco, dunque, che soprattutto per i turisti vengono proposte molte alternative vegetariane. I piatti senza carne sono il punto forte della gastronomia locale. Riso, verdure fresche, formaggi sono di alta qualità e il peperoncino è un ingrediente fondamentale. Va ricordato che il Bhutan mira ad diventare il primo paese del mondo interamente biologico entro il 2020.