Cattive notizie per gli amanti delle bollicine. Secondo gli esperti, infatti, l’acqua frizzante e le bevande gassate in genere sarebbero acerrime nemiche dei denti. A prescindere dalla presenza o meno dello zucchero. Chi desidera sfoderare un sorriso smagliante, quindi, dovrà drasticamente ridurre il consumo delle bevande effervescenti. Acqua compresa. Le irresistibili bollicine non sono un alleato di salute e di bellezza. I dentisti sembrano non avere dubbi. E spiegano ad Huffington Post come una dentatura bella e sana passa anche dal consumo delle bevande giuste. Che non corrodano lo smalto alterando il livello di acidità all’interno della bocca.
Bere acqua frizzante è come ingerire aceto
E’ proprio il PH la chiave di lettura del problema. Il valore del PH dell’acqua frizzante è, infatti, pari a 3. Se si considera che buona parte degli aceti bianchi in commercio presenta un valore di acidità compreso tra 2,4 e 3,4, bere un bicchiere d’acqua frizzante sarebbe come ingerirne uno di aceto. Con conseguenze dannose per i nostri denti. Corrodendo lo smalto, infatti, le bevande gassate rischiano di provocare dolore, ingiallimento e rotture. Ma in che modo l’acqua gassata diventa così acida? Il prof. Damian Walmsley, consigliere della British Dental Association lo ha spiegato alla testata britannica.
La CO2 che conferisce l’effervescenza si discioglie nell’acqua in acido carbonico. Il risultato è una sensazione di maggiore freschezza ma, allo stesso tempo, di maggiore acidità. Il livello non sarà mai, naturalmente, pari a quello di un succo di arancia o di una bibita (che contengono anche acido citrico), ma è comunque nettamente superiore a quello dell’acqua liscia. Anche se la saliva è in grado di neutralizzare, in parte, l’acidità, è comunque consigliabile ridurre il consumo delle bevande frizzanti. Contrariamente a quanto generalmente si è portati a pensare, dunque, non è soltanto una questione di zuccheri (che pure contribuiscono a peggiorare la situazione). Per rovinare i denti basta, purtroppo, molto meno.
Non conta quanto si beve ma come si beve
In precedenza, la consulente dentistica di NHS Claire Stevens ha svelato un altro dettaglio interessante. E cioè che sui danni provocati dalle bevande acide non influisce soltanto la quantità dei prodotti che si bevono. Ciò che si rivela realmente deleterio è l’intervallo di tempo che intercorre tra le varie volte in cui si beve. Per rendere più chiaro il concetto ha fatto l’esempio di due persone che bevono una lattina di coca cola. La prima la beve tutta in una volta, l’altra la distribuisce nel corso della giornata. Bene, pur consumando la stessa quantità della bevanda, i due individui avranno conseguenze diverse. In particolare, quello che l’ha bevuta centellinandola ha danneggiato maggiormente i propri denti rispetto a quello che l’ha bevuta tutta in una volta.
Questo succede perché il nostro organismo impiega da 30 minuti a due ore per riequilibrare il livello del PH della bocca. Ingerendo bevande gassate più volte nella giornata si rischia di non dare tempo al nostro corpo di ripristinare i valori corretti. E se l’acidità nella bocca rimane troppo elevata per troppo tempo, le conseguenze per i nostri denti e, dunque, per il nostro sorriso possono rivelarsi deleterie.