Nel millennio della rivoluzione digitale tornano in auge i mestieri del passato. Artigiani del ferro e del vetro, fabbri, sarti, coltellinai. Professioni che sembravano ormai estinte hanno trovato nuovo appeal grazie alla crisi. In fondo c’è poco da stupirsi. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione sociale ed economica che sta creando un profondo solco con il passato. Terminata di fatto l’era industriale, ormai definitivamente avviata quella digitale, occorre fare di necessità virtù. L’autostrada digitale ha creato molte corsie. Sono nate professioni sconosciute fino a poco tempo fa e grandi chance per chi ha perso il lavoro. Chi si è trovato risucchiato dai vortici letali di questa rivoluzione non ha scelta. Adeguarsi al digitale, per non estinguersi, sembra l’unica via. Ma non è così.
Artigiani. L’alternativa al digitale
Ma se il digitale vi opprime, esistono anche delle alternative. Tutte da esplorare. Come il mondo degli artigiani appunto. Secondo una nota di Infocamere, nonostante la crisi, il primo trimestre del 2017 registra una tendenza positiva in questo comparto. I numeri sono ancora negativi, ma per la prima volta negli ultimi dieci anni il saldo passivo tra imprese artigiane aperte e cessate è sceso sotto l’1%.
E non è solo una questione di cercarsi un nuovo lavoro. Perché anche la domanda sembra essere cambiata. La crisi economica ha ridotto, se non azzerato, le distanze tra produttori e consumatori, eliminando molti passaggi intermedi. Così come si acquista tramite internet – spesso direttamente dall’azienda produttrice – anche gli artigiani sono tornati ad essere il riferimento diretto per le cose di tutti i giorni. Può accorciare una gonna o forgiare un set di coltelli. Decorare ciotole di ceramica per la nostra cucina o realizzare cucchiai e taglieri in legno. Una competenza che spesso si intreccia con l’arte, conferendo al prodotto un valore intrinseco molto più alto di quello industriale.
La tendenza non riguarda solo l’Italia. Secondo un approfondimento del Guardian, anche nel Regno Unito cresce il numero di artigiani. La provenienza è estremamente eterogenea. Persone che provengono dal settore metalmeccanico, ma anche ex dipendenti della City londinese. Oppure giovani che hanno dovuto mettere da parte il classico pezzo di carta per cimentarsi in una nuova avventura lavorativa. Tutti con un’idea comune. Restituire dignità a professioni che sembravano ormai appartenere al passato.