Dormire è bellissimo, ma a quanto pare non sempre è facile. Numerose ricerche dimostrano che con il passare dei decenni la media di ore di sonno si abbassa progressivamente. Con conseguenti rischi per la propria salute fisica e mentale. Molti faticano a prendere sonno. E molti altri conducono uno stile di vita che influisce negativamente sulla qualità del riposo. E, conseguentemente, sui suoi benefici per l’organismo. Ritmi frenetici, stress, cattive abitudini e distrazioni varie rischiano di far dormire poco e male, e generano allarme tra gli studiosi che temono le ripercussioni sull’organismo della mancanza di sonno. Per questo Business Insider UK ha raccolto i risultati più interessanti delle più recenti ricerche nel settore trasformandoli in una sorta di vademecum per dormire meglio e garantire al nostro corpo un corretto ritmo sonno veglia.
Le cattive abitudini sono dure a… prendere sonno
Si può fare di tutto per cercare di dormire di più e meglio. Ma se non si rinuncia ad alcune cattive abitudini, ormai sempre più radicate, ogni sforzo rischia di rivelarsi inutile. Abitudini come quella, ad esempio, di bere alcolici e/o caffè soprattutto alla sera. L’alcol e la caffeina sono nemici giurati del sonno. Chi ne consuma troppi dorme meno, peggio e fa più fatica ad addormentarsi. Ma ciò che più di tutto rischia di compromettere la qualità del riposo sono gli schermi accesi. Quelli di smartphone e tablet in particolare, ma anche quelli della TV. Secondo la maggior parte degli studiosi non bisognerebbe mai guardarli prima di dormire se si desidera riposare bene.
Piccoli trucchi per dormire meglio
A volte le cose più semplici si rivelano le più efficaci. Molte ricerche dimostrano che con alcune piccole accortezze è possibile migliorare notevolmente la qualità del sonno. E’ particolarmente importante, ad esempio, dormire con la luce spenta. Tenendola accesa, infatti, il nostro organismo non percepisce l’alternarsi del giorno con la notte. E non attiva correttamente i processi metabolici che regolano il riposo, come il rilascio di melatonina. Si rivela, invece, particolarmente utile tenere mani e piedi caldi abbassando, però, leggermente la temperatura della stanza o fare un bagno caldo prima di mettersi a letto. Sulla qualità del sonno, infine, sembra influire anche quella della compagnia. Dormire con una persona con cui ci si trova bene permette di riposare meglio.
Combattere l’insonnia in pochi semplici passi
Per molti il momento di mettersi a letto è un vero incubo. Stress e ansia sono in agguato quando si fa fatica a prendere sonno. Per questo molti studiosi si sono dedicati alla ricerca di quei piccoli trucchi che possono facilitare il processo di addormentamento. Per i più piccoli, ad esempio, si rivela particolarmente utile seguire una routine quotidiana prima di andare a letto. Per i più grandi, invece, sembrano funzionare la musica (soprattutto classica), o il profumo di lavanda. Suoni e odori che rilassano e distendono permettono di addormentarsi più rapidamente. Così come cercare di pensare a cose piacevoli. E se un ambiente rilassante non fosse ancora sufficiente, c’è chi dice che cercare di rimanere svegli possa, in effetti, aiutare ad addormentarsi. Questioni di psicologia inversa.
A mali estremi, estremi (e curiosi) rimedi
E se tutto questo ancora non bastasse, tanto vale, allora, tentare con metodi alternativi. Non tutti gli scienziati ne riconoscono l’efficacia, ma tentar non nuoce. Chi soffre d’insonnia, ad esempio, può tentare di assumere della melatonina come integratore. E’ economica, facile da trovare e non richiede ricetta medica. Alcuni studiosi, però, si interrogano sulla reale efficacia della sostanza quando viene introdotta dall’esterno e non prodotta dall’organismo. Per migliorare, infine, la qualità del sonno una neurologa della Johns Hopkins University School of Medicine consiglia di fare le bolle di sapone. Oltre a svuotare la mente prima di andare a dormire, permette, infatti, di apprendere con facilità un corretto ritmo di respirazione che aiuterebbe a ridurre le apnee notturne.