Pompei e la tragica eruzione del Vesuvio del 79: un evento che ha segnato la storia. E che ci ha permesso di conoscere tanto sulla vita di quei tempi. Ecco che la Palestra Grande degli scavi archeologici dell’antica Pompei, anch’essa sepolta e tornata alla luce, diventa la sede per un’importantissima mostra. Si tratta di Pompei e i Greci, visitabile fino al 27 novembre. La mostra racconta le storie di un incontro partendo dalla città italica di Pompei. Vengono esaminati i frequenti contatti che la città ebbe con il Mediterraneo greco. Seguendo artigiani, architetti, stili decorativi. Ma anche soffermandosi su preziosi oggetti importati, su iscrizioni in greco graffite sui muri della città. In modo da mettere a fuoco le tante anime diverse di una città antica e le sue tante identità.
POMPEI E LA MOSTRA
I reperti esposti sono oltre 600. Ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti da Pompei, Stabiae, Ercolano, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto, Torre di Satriano. E ancora iscrizioni nelle diverse lingue parlate: greco, etrusco, paleoitalico. Argenti e sculture greche riprodotte in età romana. La mostra nasce da un progetto scientifico e da ricerche in corso. Ricerche che per la prima volta mettono in luce tratti sconosciuti di Pompei. Gli oggetti, provenienti dai principali musei nazionali ed europei, sono divisi in 13 sezioni tematiche. Tra i tratti fondamentali la ricostruzione delle presenze greche prima di Pompei. Le forme della città arcaica. I cambiamenti imposti nel golfo dopo la fondazione di Neapolis di cui si espongono materiali inediti fino al mondo ellenistico.
Vengono esibiti anche documenti e monumenti che si trovano all’estero, per l’occasione tornati in Italia. Tra le altre cose sono esposti gli elmi donati a Olimpia dal tiranno di Siracusa Ierone per celebrare la vittoria dei cumani sugli etruschi. Celebre è stata la battaglia di Alessandro Magno contro Dario. Che è possibile riscoprire nei frammenti di un monumentale cratere proveniente da Altamura. L’allestimento espositivo include tre installazioni audiovisive immersive.
Il progetto di identità visiva della mostra esplicita gli incroci tra la città italica e la cultura greca attraverso la metafora della scrittura. Sono infatti due anime separate, ma unite nella realtà geografica dal Mediterraneo. Che si ritrovano anche nello spazio da disegno, dove la tipografia diventa ponte tra due civiltà. Quella di Pompei è la prima tappa di un programma espositivo realizzato congiuntamente con il Museo Archeologico di Napoli dove sarà inaugurata una mostra dedicata a Pompei, al mondo romano, alle metamorfosi e ai miti greci