Tessuto, moda, arti decorative: tutto questo fa del Museo del Tessuto di Prato una delle realtà più importanti del settore e livello nazionale ed europeo. La storia e lo sviluppo della tessitura dall’antichità ai giorni nostri viene celebrata anche con mostre temporanee. Ecco, dunque, in arrivo Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento Europeo, in programma dal 14 maggio al 29 aprile. Allestita nella sala dei tessuti antichi del museo, la mostra è un viaggio nello stile e nel gusto della cultura artistica del Settecento. Si ammirano oltre 100 reperti tra tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, porcellane, accessori moda, dipinti e incisioni. Tutti oggetti che raccontano i cambiamenti di stile che si susseguono in questo periodo storico.
IL TESSUTO DEL SETTECENTO IN MOSTRA A PRATO
Nella prima parte dell’esposizione i temi riguardano l’esotismo. Lacche, porcellane, tessuti, dipinti su carta esprimono linguaggi artistici che giocano su parametri compositivi ed estetici differenti da quelli maturati dalla tradizione europea. Sono quindi ricercati per la loro stravaganza e originalità. Dallo stile Bizarre, al Revel, al Dentelles, la prima parte del Settecento tessile parla un francese ridondante, rococò che accosta temi mutuati dalla natura al repertorio esotico.
A metà secolo le proposte sfarzose promosse dalla corte francese iniziano a convivere e poi a cedere il posto ad una rinnovata attenzione all’ornato studiato sulle proporzioni degli antichi esempi. Questo grazie all’avvio di campagne archeologiche. Il tema delle “rovine” crea nuove suggestioni che descrivono un rinnovato rapporto tra natura, umanità e arte. Ecco che nell’idea più classicista si inseriscono temi che permangono dalla tradizione precedente. Come scenette esotiche, capricci con rovine e personaggi, piccole vedute con tempietti classici, mazzetti di fiori che si dispongono nelle anse.
L’ultimo quarto del secolo è caratterizzato dal pensiero razionalista. E’ un alternarsi di righe di diversa larghezza e colore a ghirlande sottili e delicate. E alla fine del secolo la riga regimenta le strutture decorative dei tessuti fino a vanificarsi a favore del monocromo. Ad arricchire la collezione anche straordinari capi d’abbigliamento provenienti dal Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi. Rari esemplari in seta del Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como. Preziosi gilet e pregiate porcellane del Museo Stibbert di Firenze. Ma anche i volumi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Le calzature dell’epoca dal Museo Salvatore Ferragamo. I dipinti provenienti dal Museo di Palazzo Pretorio di Prato e dalle gallerie antiquarie fiorentine.