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Matrimonio felice in 4 mosse (secondo il divorzista)

Dal rapporto con i suoceri agli aspetti che accomunano gli sposi: cosa ne pensa l’avvocato

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L’Independent riporta un articolo sul matrimonio felice in 4 mosse. A parlare è un famoso avvocato divorzista di NY, Elliot Polland. Con quasi 50 anni di esperienza alle spalle, conosce bene tribunali e cause di divorzio. E sa quali sono i più grandi errori commessi dalle coppie sposate. Per la maggior parte delle volte a sbagliare si è in due – avverte – e difficilmente c’è la volontà di ricostruire il rapporto.

Matrimonio felice in 4 mosse: si parte dai suoceri

Polland ha risposto alle domande riguardo alle cause di separazione. Al primo posto l’avvocato newyorkese mette senza dubbio i limiti non posti alle famiglie di entrambi. Molto spesso l’esperto in divorzi si è sentito dire che i suoceri sono stati la causa della rovina del matrimonio. Ogni situazione è diversa, e in linea generale sposandosi si viene a far parte di una grande famiglia. Ma il punto fondamentale è che la prima famiglia che viene a crearsi con il matrimonio è quella tra i due sposi. Nessuno dovrebbe entrare in merito a discussioni, progetti e situazioni che riguardano solo gli sposi. “Tra moglie e marito non mettere il dito” è un detto tanto antico quanto valido. Anche se credendo di fare del bene, è meglio lasciare alla coppia questioni di casa, lavoro, fiducia o convivenza.

Polland suggerisce, caso per caso, di porre limiti (positivi) tra la prima famiglia e quella allargata. Anche se difficile, è un atto che porterà solo benefici al matrimonio. Questo non vuol dire evitare feste comandate o legami con suoceri e cognati. Ma tenere sempre a mente che la priorità è quella di salvaguardare il proprio matrimonio.

Rimanere sempre vicini fisicamente

È un dato di fatto: per avere un matrimonio felice occorre abituarsi al contatto fisico. Ma soprattutto è importante non perderlo. Che si parli di sesso o di semplice mano nella mano, lo stare vicini è fondamentale per sentire l’altro. Attraverso i piccoli gesti si costruisce un lungo cammino e forse Polland può testimoniarlo dopo molte esperienze con coniugi che vogliono allontanarsi anche solo per non “subire” la presenza fisica o il contatto un tempo desiderato.

“Ovviamente il sesso è importante – commenta – ma anche quando si ha a che fare con coppie di anziani per cui l’eros non è primario, una carezza, un abbraccio o un atteggiamento di tenerezza è fondamentale”.

Matrimonio felice in 4 mosse: attenzione ai beni

Meno romantico, ma di eguale importanza, è l’aspetto finanziario. Non esiste matrimonio felice senza che beni mobili o immobili, risparmi o eredità non vengano tutelati a dovere. L’esperto assicura che tenere un registro o affidare con criterio la gestione di ciò che si possiede, non equivale a eccesso di zelo. È solo una precauzione per non finire in inutili ricerche o dibattiti riguardo al “mio e tuo”.

Questo non vuol dire escludere il “nostro”. L’organizzazione è fondamentale in casa come in banca; e quando si ha la sensazione di avere tutto in ordine, si riesce ad essere più sereni. Ai futuri sposi la scelta di ricorrere a contratti prematrimoniali o all’organizzazione più idonea senza l’ausilio di legali.

Scegliere una persona con cui si ha molto in comune

Non solo a livello caratteriale, ma anche per educazione e mentalità. È difficile rapportarsi a chi è abituato in maniera completamente diversa da noi. “Anche se gli opposti possono attrarsi, penso che la linea di fondo è che più si ha in comune con il coniuge, più facile è mantenere il rapporto perché c’è meno probabilità di disaccordo in futuro”, afferma Polland.

Ciò assume grande valore anche quando si tratta di fede religiosa. “Ho avuto a che fare con coppie ebree in cui uno dei due è diventato più ortodosso. Un errore anche quando si professa la stessa fede”. “In altri casi, a rimetterci sono stati i figli. Con religioni diverse, è difficile la scelta di crescere un bambino secondo determinati precetti piuttosto che altri”.

In caso di scelta di separazione il detto “fate l’amore e non la guerra” ha ben poco valore. L’impegno rimane alla base di qualunque rapporto e il consiglio primario è quello di seguire con cura la persona con cui si è scelto di passare la maggior parte della vita. Anche se troppo “razionale”, la valutazione di educazione, mentalità e abitudini familiari è un percorso che va eseguito lentamente. È difficile, anche se non impossibile, che l’amore di pochi mesi garantisca un matrimonio felice.

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