Condividere, dal latino ‘dividere’ ‘cum’, ovvero dividere con gli altri. E’ questo il concept del nuovo ristorante gourmet che aprirà a Torino, Condividere by Lavazza. Condivisione di piatti d’autore, ma anche condivisione nel processo creativo che ha portato alla nascita di questa nuova location del gusto. Condivisione con nomi eccellenti. Tra chef eccellenti, filosofi del gusto, e creatività cinematografica.
Condividere by Lavazza
Sorgerà nel nuovo quartier generale Lavazza nel cuore di Torino, e porterà la firma di Ferran Adrià, star della cucina spagnola e internazionale. Ma anche di Dante Ferretti, che ne realizzerà la scenografia da Oscar (ne ha vinti ben 3, senza contare le decine di nomination). E di Federico Zanasi, brillante chef italiano che prenderà in gestione la cucina. Un team di eccellenze, che già da tempo si bisbigliava avrebbe compiuto qualcosa di grandioso. “L’idea di Condividere – racconta Adrià – offrirà un’esperienza ‘compartida’ di alto livello gastronomico, in un ambiente in cui sentirsi a proprio agio, stare bene e voler stare insieme. Sarà un modo di intendere la gastronomia che mette al centro l’uomo e le sue esigenze di socialità, condivisione, ricerca della qualità e amore per il cibo.”
Un luogo informale, annuncia il guru della gastronomia. In cui la condivisione del cibo andrà di pari passo all’eccellenza delle materie prime. Saranno i prodotti italiani i veri protagonisti dell’offerta gastronomica “Tutto nasce da uno studio sistematico delle materie prime italiane, dal racconto della loro origine, dalla spiegazione della loro storia e dalla loro evoluzione” spiega lo chef Zanasi. Egli ha studiato per mesi la storia della cucina italiana, analizzandola e reinterpretandola, sotto la guida di Adrià. Materie prime di alto livello e innovazione nell’esecuzione, per una cucina che ambisce ad essere alla portata di tutti.
Un format innovativo, proposto nei 500 metri quadrati della ‘Cattedrale’, ex centrale Enel all’interno del quartier generale Lavazza. Che saranno allestiti da Ferretti, al quale è stato chiesto di interpretare questo spazio così particolare. Urbano e colorato, sontuoso e semplicemente onirico. Le cui porte si spalancheranno nel 2018.