I sorrisi non mancano, le dichiarazioni d’amore abbondano. E le cene sono sempre a lume di candela. Potrebbe sembrare tutto perfetto. Ma potrebbe anche essere tutta apparenza. Perché, secondo alcuni esperti, molti partner nascondono le loro reali emozioni. E cercano di esaltare alcune emozioni per nasconderne altre. Quelle reali, non sempre positive.
Gli psicologi della Washington University di St. Louis e della Stanford University hanno studiato come le coppie percepiscano il grado di felicità del proprio partner. Lo studio si basa su questionari e interviste a 120 coppie eterosessuali. I partecipanti, di età compresa tra 18 e 25 anni, sono stati reclutati per uno studio più ampio sulle emozioni nelle relazioni. La durata della coppia varia dai 6 mesi ai 4 anni.
Questi i risultati. “Le coppie più felici vedono i loro partner in una luce migliore rispetto a quanto facciano quelle meno soddisfatte”, ha spiegato Lameese Eldesouky, autore principale dello studio. Poi aggiunge. “Queste tendono a sottovalutare quanto spesso un partner reprima le emozioni e invece arrivano a sovrastimare la capacità di un partner di vedere il lato positivo di un problema che potrebbe invece suscitare emozioni negative”.
Il documento si concentra su due meccanismi di coping, termine inglese traducibile con “strategia di adattamento”. Difficili da individuare a causa della mancanza di indizi visivi. In primo luogo, la soppressione espressiva. Vale a dire nascondere le proprie emozioni dietro una faccia calma e tranquilla. In secondo luogo la rivalutazione, ossia trasformare qualcosa di negativo in positivo.
Le coppie sono, in genere, in grado di giudicare le emozioni dei loro partner con un certo grado di accuratezza.
Ma sono meno precisi nel momento della rivalutazione. Sono soprattutto le donne ad avere questa difficoltà di comprensione. Se poi il partner è più emotivo, allora si ritiene che sia meno propenso a celare i propri stati d’animo. Mentre se qualcuno esprime frequentemente positività e felicità, il relativo compagno pensa che il processo della rivalutazione sia più frequente di quanto in realtà sia.
In uno studio precedente, invece, si è visto che sono soprattutto gli uomini ad utilizzare la soppressione. E quanto questo possa essere pericoloso per la durata della storia.