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PyeongChang si prepara ai Giochi Invernali

Alla scoperta dei luoghi che ospiteranno i prossimi Giochi Olimpici l’anno prossimo: l’altro volto della Corea del Sud

Corea del Sud. Si atterra a Seoul per andare a PyeongChang
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PyeongChang: un nome che ai più non dice molto. Ma che gli amanti dello sport sanno bene essere la prossima destinazione per i Giochi Olimpici Invernali. Si tratta infatti della contea in provincia del Gangwon, in Corea del Sud, a circa 180 chilometri dalla capitale Seoul. E, per l’esattezza, è un comprensorio sciistico specializzato nello sci nordico. Si trova a 700 metri di altitudine e, durante l’elezione della città organizzatrice dei giochi ha sbaragliato la concorrenza di Annecy e Monaco di Baviera raggiungendo la maggioranza assoluta dei voti.

LE GARE DEI GIOCHI OLIMPICI DI PyeongChang

Le gare di PyeongChang saranno ospitate nel comprensorio sciistico e nella città costiera di Gagnueung. Nel primo si svolgeranno le prove sciistiche su pista mentre nella seconda le gare di pattinaggio e i tornei di hockey e curling. Per quanto riguarda il programma gli sport saranno esattamente gli stessi di Sochi. Ma con alcune modifiche per quanto riguarda le gare. Non ci sarà infatti lo slalom parallelo nello snowboard ma rimarrà solo il gigante. Comparirà il big air, i salti dalla rampa, tra le discipline olimpiche. Cosi come, nello sci alpino, farà il suo ingresso alle Olimpiadi il Team Event. Nonostante il punto più alto dei monti Taebaek, ovvero la vetta del Seorak, tocchi solo i 1708 metri, l’agibilità delle piste è garantita dalle basse temperature che caratterizzano gli inverni della Corea del Sud.

I coreani non si contraddistinguono per essere campioni sulla neve. Ma se la cavano piuttosto bene sul ghiaccio. Sono da sempre molto forti nello short track, la disciplina basata sulla velocità. Non a caso, nelle ultime edizioni dei Giochi Olimpici, hanno raccolto diverse medaglie. Sono arrivate sia nelle gare di pattinaggio di velocità che nel pattinaggio artistico.

KIMCHI, IL PIATTO NAZIONALE

Una curiosità riguarda il piatto nazionale coreano, il kimchi. Che ovviamente viene molto consumato anche a PyeongChang. La pietanza tipica si preparara attraverso la fermentazione del cavolo cinese o di altri ortaggi come verza e il daikon. Ma è una ricetta che ha ben 200 tipi di preparazioni diverse. Vi si aggiungono peperoncino rosso, aglio, zenzero e cipollotti freschi. Per chi ricorda le Olimpiadi di Seoul del 1988 può venire in mente la questione del kimchi. A lungo i coreani hanno creduto che agli stranieri questo piatto non piacesse. Anzi. Che lo trovassero sgradevole per il suo forte odore e per la grande quantità di peperoncino. Durante quelle Olimpiadi, quindi, chiunque lavorasse a contatto con i turisti stranieri doveva lavarsi accuratamente i denti dopo ogni pasto.

In realtà nessuno si scandalizzò per l’odore. Tanto che, dopo il 1988, il kimchi sbarcò anche nel resto del mondo. Diventando famoso anche tra i nutrizionisti che lo hanno definito come una fonte di probiotici a basso contenuto di grassi e dal grande potere nutritivo.

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