L’enoturismo, ovvero i viaggi che vertono attorno alla scoperta, l’assaggio, la conoscenza del vino, è un settore in grande espansione. Il turismo enologico sta diventando una fetta importante del settore vacanziero, e l’Italia è uno dei paesi che più gode di questa frontiera fatta di viaggi slow, a contatto con le realtà locali, e di valorizzazione dei prodotti del nostro territorio. Non sono dati direttamente collegati, ma se il turismo enologico è ciò che vi interessa, forse vi incuriosirà sapere quali sono i Paesi dove il vino è più consumato.
Dove fare turismo enologico?
Non è detto che dove si beve di più anche il turismo enologico sia più sviluppato. Però ci sono ottime probabilità che qui il prodotto sia mediamente diffuso, e di buona qualità. Incrociando la dimensione della popolazione, e il consumo annuale stimato data dal Wine Institute (dati del 2014), il Telegraph ha mappato i paesi dove la quantità pro capite di vino consumato è maggiore. Con qualche sorpresa.
Al primo posto risulta l’Andorra: un piccolissimo stato, con poco meno di 70.000 abitanti, che risulta consumare 3.936.000 litri di vino l’anno. Ovvero, 56.9 litri a persona. Cifra che probabilmente sale se si considera quanti sono i minori. Ma che deve tener conto anche dei numerosi turisti del pittoresco stato. Al secondo posto, un altro minuscolo Paese: Città del Vaticano. Scontate le battute sul vino consacrato. Si piazzano nella top five Croazia Portogallo e Francia. Seguite da Slovenia, Macedonia, Svizzera e Italia. Ci sono paesi dove viene consumato molto più vino (il primo al mondo sono gli Stati Uniti), ma rapportato al numero di abitanti non entrano nella top 10 dei maggiori bevitori. Francia e Italia seguono a ruota con il secondo e terzo posto dei paesi dove si beve più vino in totale, e tra i primi 10 per consumo pro capite.
Dove si beve meno?
Tornando al turismo enologico, evitate i paesi musulmani se volete assaggiare buoni vini. Il Pakistan, lo Yemen, l’Afghanistan, la Siria sono i paesi nel mondo dove si consuma meno vino. Ma naturalmente, e tristemente, il turismo in questo momento è l’ultima delle loro preoccupazioni.