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Masterchef 6: simpatici e antipatici dello show

I giudizi sulla semifinale del programma

I giudici di Masterchef 6
I giudici di Masterchef

Masterchef 6, la semifinale è andata in onda giovedì 3 marzo su Sky Uno. E i nodi sono venuti al pettine, l’adrenalina sale in vista della finale del cooking show più seguito d’Italia. Soprattutto a rendersi palesi sono i personaggi simpatici e quelli antipatici. E anche se gli odi e gli amori del pubblico non per forza eleggeranno il vincitore finale, noi abbiamo fatto una piccola carrellata di chi ci è piaciuto di meno all’interno della penultima puntata del programma. Senza dimenticare il giudizio sui 4 chef-giudici e aspettando la finale di Dénia, nei pressi di Valencia, in Spagna.

Masterchef 6: i simpatici

Valerio Braschi. Come si fa a non volere bene a questo ragazzo di 19 anni che tra cadute, ingenuità, sfide è riuscito ad arrivare a questo punto del programma? Appunto non si può volergli del male. E per questo lo mettiamo tra i nostri preferiti della semifinale. Valerio Braschi è l’ultimo uomo rimasto in gara e dovrà vedersela con la sapienza di altre tre donne, alcune delle quali mamme e personalità davvero multitasking. Non sappiamo se ce la farà ma noi gli assegniamo una bella stella di simpatico del programma.

Antonino Cannavacciuolo. Qui si va sul versante giudici. Antonino è l’ultima new entry del programma. Questa è la sua seconda edizione. Oltre ad essere lo chef più stellato tra i 4 giudici, è quello dalla mole fisica più imponente e dal cuore più grande. Le sue pacche violente sulle schiene dei concorrenti sono diventate un culto della trasmissione e vero atto di incoraggiamento ai tanti aspiranti chef amatoriali. Simpatico, per forza.

Gli antipatici

Gloria Enrico. Ha dichiarato di essere stata licenziata perché venuta a Masterchef. Una decisione, quella del suo datore di lavoro che sì sembra davvero inumana. Ma qui siamo nel campo del gioco e dello scherzo e ciò che giudichiamo è la personalità all’interno del programma. Gloria ci è sempre sembrata un’acqua cheta pronta a sferrare l’attacco più letale dietro quel sorriso angelico. Un po’ ambigua; per questo va negli antipatici.

Carlo Cracco. Forse la sua finta cattiveria ha leggermente stancato, come i suoi sguardi fissi e indagatori all’indirizzo dei concorrenti. Dopo sei anni, apprezziamo di più la spontaneità di altri giudici piuttosto che la sua aura da bello e impossibile. Basta fare meno caro chef.

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