Da Shining a Per un pugno di dollari, da Colazione da Tiffany a Full Metal Jacket, ecco gli sguardi e i primi piano più iconici del cinema
Bob Gunton – Le ali della libertà
Straordinaria l'evasione finale di Tim Robbins ne Le ali della libertà, quanto straordinario è lo sguardo del diretto del carcere, interpretato da Bob Gunton. Un disonesto sul cui volto si legge sorpresa mista a terrore per le inevitabili conseguenze di quella fuga.
Samuel L. Jackson – Django Unchained
Quentin Tarantino ha imparato la lezione di Sergio Leone, dando sempre grande importanza agli sguardi dei suoi personaggi. I primissimo piano di Samuel L. Jackson, che guarda arrivare alla tenuta di Calvin Candie (Leonardo DiCaprio) il suo rivale Django Freeman (Jamie Foxx), è da brividi.
Elizabeth Taylor – Cleopatra
C'è tutta la regalità di Cleopatra nello sguardo della grandissima Elizabeth Taylor nel film omonimo.
Anthony Perkins – Psycho
La follia di Norman Bates condensata in un solo sguardo di Anthony Perkins nell'indimenticabile Psycho di Alfred Hitchcock.
Audrey Hepburn – Colazione da Tiffany
La grazia e l'audacia di Audrey Hepburn in un primo piano da Colazione da Tiffany.
Jean-Pierre Léaud – I 400 colpi
Difficile scrollarsi di dosso lo sguardo innocente eppure così profondo di Jean-Pierre Léaud ne I 400 colpi di Truffaut.
Charles Bronson – C’era una volta il West
Uno dei più famosi primissimi piani del cinema di Sergio Leone: lo sguardo di Charles Bronson, dolente e silenzioso eroe senza nome (soprannominato "Armonica") in C'era una volta il West.
Clint Eastwood – Per un pugno di dollari
E dopo Charles Bronson, ecco lo sguardo che diede inizio a tutto: gli occhi di ghiaccio di Clint Eastwood, e il suo "mezzo sigaro", in Per un pugno di dollari.
Marlon Brando – Apocalypse Now
Quando spunta al temrine di Apocalypse Now, il colonnello Kurtz di Marlon Brando ipnotizza immediatamente Martin Sheen e gli spettatori con il suo sguardo carismatico.
Roy Scheider – Lo squalo
"Ci serve una barca più grossa". Una delle battute più celebri del cinema è anticipata dallo sguardo sorpreso e terrorizzato di Roy Scheider di fronte al più grosso squalo bianco mai visto, in Lo squalo di Steven Spielberg.
Jennifer Connelly – Requiem for a Dream
L'inquietante discesa negli inferi dell'eroina di Darren Aronofsky, Requiem for a Dream, è difficile da guardare. Ma Jennifer Connelly fa eccezione: è impossibile staccarle gli occhi di dosso.
Liv Ullman e Bibi Andersson – Persona
Il conturbante doppio primo piano di Liv Ullman e Bibi Andersson in Persona di Ingmar Bergman.
Vincent D’Onofrio – Full Metal Jacket
Lo sguardo di Vincent D'Onofrio in Full Metal Jacket di Kubrick potrebbe fare un buco nel vostro lettore DVD tanto è bruciante. In esso c'è tutta la pazzia del soldato Palla di Lardo.
Malcolm McDowell – Arancia meccanica
Ancora Kubrick, ancora uno sguardo che brucia: Malcolm McDowell incanala in esso tutta la strabordante follia di Alex in Arancia meccanica.
Anthony Hopkins – Il silenzio degli innocenti
Ammettiamolo, Hannibal Lecter è diventato un mito anche grazie allo sguardo raggelante di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme.
Jack Nicholson – Shining
"Sono il lupo cattivo!". Ecco una scena assente nel romanzo di Stephen King che, però, ha reso immortale Shining di Kubrick e il suo protagonista Jack Nicholson.
I più grandi sguardi della storia del cinema sono quelli che è impossibile dimenticare. I più grandi sguardi della storia del cinema sono quelli impossibili da scrollare di dosso anche dopo anni. Quelli che sono come dei magneti che ti si attaccano all’anima, che ti ipnotizzano. E che non puoi fare altro che ricambiare, ad ogni visione.
Sguardi che possono voler dire molte cose. Follia, come quello di Anthony Perkins / Norman Bates in Psycho o Anthony Hopkins / Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti. O ancora come quelli altrettanto iconici di Vincent D’Onofrio in Full Metal Jacket, Malcolm McDowell in Arancia meccanica e Jack Nicholson in Shining. Tutti a firma Stanley Kubrick, uno che con gli sguardi ci sapeva fare. Oppure sorpresa, come ci insegna Roy Scheider ne Lo squalo. O ancora indecifrabile carisma, come il Marlon Brando di Apocalypse Now o il Charles Bronson di C’era una volta il West. Anche Sergio Leone era uno che non scherzava con gli sguardi: pensate agli occhi di ghiaccio di Clint Eastwood in Per un pugno di dollari.
Grandi sguardi della storia del cinema: non solo gli uomini…
Ma ci sono anche sguardi femminili a conquistare i cuori di noi cinefili. Da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany – quella sua falsa vacuità che nasconde un passato tragico – a Liv Ulmann e Bibi Andersson ipnotiche in Persona di Ingmar Bergman. Dalla bomba sexy Jennifer Connelly in Requiem for a Dream a Elizabeth Taylor in Cleopatra.
Lo sguardo è una delle armi più importanti delle star del cinema ed è qualcosa di puramente cinematografico. A teatro, ovviamente, non esiste il primo piano. Al cinema invece è lo strumento con cui un attore, un’attrice o un regista possono guardare dentro di noi e catturarci per sempre. Vediamo dunque alcuni degli sguardi più iconici della storia del cinema.