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Tè, zucchero, birra: anche questi prodotti scadono

Non esistono conserve immortali

Tè, zucchero, birra
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, zucchero, birra. Siamo abituati a considerarli prodotti immortali che non devono essere troppo tenuti sotto controllo per via dell’assenza di date di scadenza molto stringenti.

Piuttosto la nostra attenzione finisce per concentrarsi spesso su altre conserve: verdure, marmellate, carne. E invece, a sorpresa anche prodotti all’apparenza meno pericolosi, possono invecchiare e diventare non più commestibili. Sono quelli indicati da GotechRepairs.co.uk. e ci sono per esempio conserve come tè, zucchero e birra.

Può stupire, ma anche questi prodotti possono rovinarsi con il tempo e vanno per questo tenuti sotto controllo con alcuni consigli. Ecco quali sono.

Zucchero di canna

Nonostante lo zucchero di canna non vada totalmente a male, la sua consistenza può davvero cambiare nel corso del tempo. Di solito dopo due anni lo zucchero industriale comincia a reagire all’invecchiamento. Spesso si asciuga e si indurisce. Per combattere il problema, è opportuno conservare il pacco in un involucro di plastica o spostarlo in un contenitore sigillato.

Se le foglie di tè sono andate a male, è possibile saperlo dall’aroma scomparso delle foglie. Per il tè significa solamente che gli oli naturali delle foglie sono evaporati con il tempo, lasciando un pessimo odore sulle foglie. È un processo che avviene tra i sei e i dodici mesi dalla scadenza. Per conservare bene il prodotto invece è opportuno tenerlo nel freezer e farlo così durare più a lungo.

Birra

Birra in bottiglia o in vetro devono essere conservate da sei a nove mesi dopo la loro data di scadenza. Tuttavia, per vedere se i prodotti sono ancora commestibili, è possibile notare le condizioni della bottiglia o della lattina. Un cambio di colorazione per esempio è indice che qualcosa nella conservazione non è andato per il verso giusto. Il miglior metodo di conservazione della birra è invece in frigorifero; specialmente se è stata comprata già raffreddata.

Riso

Il riso solitamente è in grado di conservarsi per quattro o cinque anni. Tuttavia il cereale può essere attaccato da un verme rossastro e marroncino che attacca il prodotto. Se vedete uno di questi muoversi nel vostro riso è davvero il caso di buttarlo via e disinfettare e pulire tutta la zona in questione.

Contenitori per la conservazione

Ogni ingrediente si conserva meglio se lo facciamo nel contenitore più adeguato. In questo articolo di Consigli ci sono varie soluzioni. Quello che è importante sapere è che per quanto riguarda, ad esempio, tè o tisane il contenitore deve essere a chiusura ermetica. I barattoli in vetro sono molto adatti, così come quelli di latta dal sapore vintage, purché vengano conservati in luoghi asciutti e al riparo dalla luce. Inoltre danno un tocco di arredo country alla cucina. Per quanto riguarda il riso, invece, una volta aperta la confezione basta richiuderla per bene, se verrà consumato dopo un paio di giorni. In caso contrario, è meglio travasarlo in un contenitore ermetico di plastica o vetro e conservarlo in un posto asciutto. Meglio ancora se sottovuoto. Attenzione, perché il riso assorbe gli odori, quindi è meglio riporlo lontano da altri cibi.

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